Laverone saluta e passa all’Avellino

Esterno senza spazio, il primo rinforzo estivo va via dopo soli sei mesi

SALERNO. Lorenzo Laverone è stato ceduto perché costa tanto e ha reso poco. Mai sbocciata la sua avventura a Salerno, lascerà il granata tra poche ore per trasferirsi all’Avellino con la formula del prestito. È previsto l’obbligo di riscatto, in caso di salvezza dei biancoverdi. Dopo aver impostato un triennale a cifre importanti, l’estate scorsa, difficilmente la Salernitana avrebbe potuto disfarsi della proprietà del cartellino del calciatore, perché avrebbe dovuto affrontare una sanguinosa rescissione. Più volte contattato, il suo agente Giuffredi – lo stesso di Ronaldo, Donnarumma, Busellato e fino a qualche tempo fa anche di Zito che poi non gli ha rinnovato la procura – al telefono ha fatto “muro” ma la strada è già segnata. Laverone fu il primo rinforzo estivo della Salernitana.

Il direttore sportivo Fabiani, che lo ingaggiò per fargli fare il terzino, immaginò di ripartire dalla coppia Laverone-Vitale per tappare il buco sulle fasce, uno dei grandi e gravi limiti della Salernitana di Menichini. Le prime difficoltà, però, furono palesi già a Benevento, nell’uscita ufficiale di Coppa Italia. Laverone, che in passato a Nocera Inferiore era stato addirittura schierato a destra nel terzetto a sostegno della punta centrale, non si è mai adattato al ruolo di terzino destro: troppo svagato nella fase difensiva ma neppure una “freccia” quando gli è stato chiesto di liberare la corsa e raggiungere il fondo per il cross. L’Avellino che sta per metterlo sotto contratto, non a caso, l’ha ingaggiato per utilizzarlo in un altro ruolo, cioè da centrocampista esterno del modulo 4-4-2. A Salerno la strada dell’undici base per Laverone era chiusa da tempo: le dichiarazioni di sprone, incoraggiamento e promozione che il direttore sportivo Fabiani aveva voluto rilasciare sul suo conto, alla vigilia della sfida al Perugia, erano preparatorie all’impiego per emergenza e necessità (out Tuia, Perico doveva spostarsi al centro) e di vetrina, in vista del mercato. Laverone, dunque, lascerà la Salernitana dopo 706’ di corse e sbavature (536’ in campionato, 170’ in Coppa Italia), sicuramente non aiutato dalla crisi granata che ha avuto ripercussioni sulla fase difensiva, più volte modificata nel modulo e negli interpreti soprattutto da Sannino nel tentativo di trasformare la gruviera in fortino.

Titolare fino alla partita con il Novara, in panchina per due gare successive e poi scongelato per rigiocare con Trapani e Spal, Laverone è stato confinato in panchina o in tribuna dall'inizio di ottobre a fine dicembre, fatta eccezione per 4’ giocati con il Benevento, 31’ con il Frosinone e una gara intera con il Perugia, il 30 dicembre scorso. Era l’ultimo atto. Da Barcellona, dove ha trascorso il Capodanno insieme a Bernardini e a Tuia, ha inviato la sua cartolina d’addio alla Salernitana.

Pasquale Tallarino

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