La storia: il Volpe fu scelto da Aliberti come quartier generale

Grazie a un investimento pubblico – 1,5 milioni di euro, 500mila da bilancio comunale e l'altro milione previo mutuo con il Credito sportivo – il Volpe è stato restituito al suo antico splendore....

Grazie a un investimento pubblico – 1,5 milioni di euro, 500mila da bilancio comunale e l'altro milione previo mutuo con il Credito sportivo – il Volpe è stato restituito al suo antico splendore. Adesso ha un bel manto erboso, ci sono il palatenda con i pannelli fotovoltaici, gli spogliatoi ammobiliati, doppio drenaggio, una tribunetta in attesa che arrivi l’altra e soprattutto un botteghino che dovrebbe entrare in funzione appena arriveranno amichevoli di prestigio e categorie giovanili più rappresentative del blasone granata. Il Volpe è stato quartier generale pure con Aliberti ma poi venne abbandonato all’incuria, con cespugli e sterpaglie. Dopo il fallimento della Salernitana Sport, la cordata dei costruttori non ottenne subito il campo d’allenamento. Infatti la nuova avventura calcistica cominciò all’Hotel Ariston, poi nel corso degli anni è stato utilizzato pure il campo di Saragnano, di Casignano. Solo per un breve periodo, un anno e mezzo o due, la Salernitana Calcio ha potuto disporre dell’impianto con vista mare che pure fu oggetto di controversia col Comune, legata alla gestione e alla manutenzione. Fallita la Salernitana Sport, dal campo fu portata via anche la statua di San Pio, che era stata acquistata da Aliberti. Per devozione e anche segno benaugurante, ne ricomprò una nuova Carratù, posizionandola nell’atrio degli spogliatoi.