Denilson Gabionetta all'Arechi

L'INTERVISTA

La "saudade" inversa di Gabionetta

Il brasiliano ora milita in Cina: «Un altro anno di contratto, poi ritornerei qui»

 

SALERNO - La saudade al contrario. La conosce bene Denìlson Gabionetta, attaccante brasiliano che sente la mancanza di Salerno. In granata ha vissuto due anni tra alti e bassi ma comunque emozionanti. Il suo bilancio in granata parla di 54 apparizioni e 9 gol, alcuni dei quali di pregevole fattura ed in partite pesantissime.  Pochi gol che però hanno creato un legame fortissimo tra il giocatore e la piazza. Così l’ex Crotone (che gioca nella B cinese, con l’Hangzhou) ne ha approfittato per passare qualche giorno a Salerno, dove sabato la sua compagna ha dato alla luce una figlia, Antonella, e Gabionetta ha assistito all’Arechi la partita giocata dai granata con l’Alessandria.

«Mi piace la città di Salerno, sono stato bene qui, difatti conservo sempre dei bei ricordi. Attualmente gioco ancora in Cina ma ho chiesto un permesso per venire qui perché sabato è nata mia figlia».

Le piacerebbe un giorno tornare a giocare in Italia? Magari alla Salernitana?

«Certamente. La mia situazione contrattuale in Cina è che in teoria avrei un’opzione per un’altra stagione, quindi se pure dovessi tornare a giocare in Italia, dovrei aspettare ancora un anno dopo la fine di questo campionato».

Come ha trovato il calcio in Cina rispetto a quello italiano?

«Da un punto di vista tecnico il calcio cinese non c’entra nulla rispetto a quello italiano. Ho accettato perché ho avuto un vantaggio dal punto di vista economico».

Rispetto a prima vede una Salernitana migliore o c’è da fare qualcosa in più?

«Per quanto ne so, la squadra ha perso Massimo Coda, che era stato il miglior marcatore. Bisogna vedere cosa riuscirà a fare Bocalon, che mi pare abbia iniziato subito molto bene. Mi ha parlato molto bene di lui Mezavilla, con cui Bocalon ha giocato, e spero che faccia un’ottima stagione, anche per la tifoseria».

Si aspettava che Massimo Coda riuscisse a fare così bene arrivando in A nel Benevento.

«Sì, certamente. Erano note le qualità di Coda, ma veniva da un periodo di inattività a causa di un infortunio. Se fosse entrato già in condizione nel periodo in cui ero della Salernitana, avremmo potuto giocare un campionato diverso».