La Sarnese sfiora un’altra impresa a Manfredonia

I granata passano in vantaggio con una rete di Maggio Pari dei padroni di casa su rigore dopo l’espulsione di Nobile

MANFREDONIA. Un pareggio prezioso per la formazione granata nonostante le avvisaglie della vigilia. Al Miramare termina 1-1 e Vitter e la sua squadra possono sorridere.

Le cifre che avevano accompagnato la Sarnese in riva al Golfo parlavano di una squadra un po' deboluccia in trasferta: 7 sconfitte, 2 vittorie ed altrettanti pareggi. Tutto o quasi, insomma, lasciava intravedere che il Manfredonia dovesse avere vita facile.

Sopra tutto per come si erano messe le cose, pareva infatti che i bianco-celeste fossero in giornata di grazia, vista la partenza, velocissima, imposta agli avversari: nemmeno due giri di lancette ed il gol sembra fatto.

Sembra, perchè Bozzi si smarca bene, controlla benissimo ma calcia addosso al portiere campano comunque bravo a chiudere ogni spiraglio. La gente, insomma, si scalda e confida. Da quel momento, invece, per più di un quarto d'ora succede quasi nulla nel senso che si assiste ad una lunga e reciproca fase di studio, molto giro palla, come suol dirsi in gergo, pochissime accelerazioni e dunque portieri inoperosi e costretti, al massimo, all'ordinaria amministrazione legata alle rimesse dal fondo. Al 22' Max Vadacca è costretto al cambio forzato: fuori Molenda, uscito con una leggera zoppia, dentro De Vita, anch’esso non al meglio della condizione.

Il tempo, insomma, si sviluppa senza sussulti e solo nel finale, al 42', si registra un'altra impennata di Bozzi che di testa impegna seriamente Nobile a sua volta bravo a deviare in angolo con i pugni e ad evitare la capitolazione.

Nella ripresa le cose sembrare le stesse, anzi, visto il cambio effettuato da Vitter, sembrava che il tecnico campano volesse addirittura vincere la gara.

C'è mancato poco, perché, come chiarirà a fine gara il tecnico campano, è vero, che è uscito un difensore per un attaccante, ma per il semplice motivo che è trattato di un altro cambio dettato da un infortunio.

Comunque sia, l'ingresso di Di Palma è coinciso con la prodezza di Maggio che ha sorpreso tutti.

A questo punto è venuto fuori tutto l'orgoglio del Manfredonia che si è riversato nella metà campo avversaria ed è riuscito a pareggiare con La Porta, bravo a sfruttare la massima punizione accordata dal direttore di gara per il fallo da ultimo uomo commesso da Nobile su De Vita.

Aria di festa, quindi, a fine gara, con i protagonisti ben disposti a commentare una gara terminata in parità e che consente alle due formazioni di continuare a viaggiare tranquillamente verso la salvezza.

Michelangelo Guerra

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