la rincorsa

La Salernitana va a caccia di uno storico poker

A Pisa insegue la quarta vittoria di fila: in serie B manca da 13 anni. Bollini pensa ad un nuovo tridente

SALERNO. Occorre un altro urlo propiziatorio, magari di nuovo di Zito che rientra dopo la squalifica e di nuovo in rifinitura. «Entella stiamo arrivando», urlò al termine dell’allenamento che precedeva la partenza per Chiavari. L’Entella aspettava e la Salernitana ci è andata, battendola. Poi ha battuto l’Ascoli e adesso le vittorie consecutive, unite a quella apripista conquistata in casa col Brescia, sono diventate tre. E siccome vincere aiuta a vincere, la Salernitana consapevole dei propri mezzi è pronta ad urlare «stiamo arrivando» anche al Pisa. «Affronteremo una squadra con la difesa granitica», ha anticipato Bollini, ma la sua squadra vuole stupire e s’è messa subito sulle tracce dei corsari della recente (ma non troppo) storia granata. Vincere 4 gare di fila in B non è impresa da poco. Infatti negli ultimi 15 anni ci sono riuscite due versioni della Salernitana.

La più “giovane” scese in campo nel 2004: la squadra allenata da Gregucci - quella con Longo e Bombardini, Palladino e Zaniolo - volò sulle ali di Ferrarese e vinse prima col Cesena 6-1 , poi a Bari, quindi con il Vicenza in casa e con l’Albinoleffe in trasferta. Vincere aiuta a vincere. Infatti il filotto andò avanti e le vittorie divennero 5 consecutive, dopo aver battuto all’Arechi anche l’Arezzo. Ci vogliono mentalità, serenità ma soprattutto i piedi buoni per cambiare le sorti di una stagione firmando miracolose rimonte. Era il 10 marzo 2002 quando la Salernitana afferrò il derby col Napoli (3-1) e conquistò la quarta vittoria consecutiva in B. Pure 15 anni fa, il quarto hurrà non fu il canto del cigno ma la settimana successiva arrivò la quinta perla: vittoria per 3-2 al 4’ di recupero, a Cosenza.

Tutti guardarono il calendario, non solo quello calcistico: era il 17 marzo e con la primavera alle porte si fantasticava sulla fioritura della squadra di Zeman. Macché. La Salernitana franò al sesto tentativo col Genoa, perse pure con l’Ancona ed ebbe un sussulto solo con l’Empoli. In fondo la B non è cambiata: folle maratona per gambe allenate, non ammette voli pindarici, punisce l’umoralità, non dà scampo a cuori deboli. Ecco perché Bollini, da sempre, predica «calma e gesso». È innegabile, però, che la sua Salernitana abbia messo il turbo e stia attraversando il momento magico che in questa stagione tutte le candidate alla A diretta e ai playoff hanno vissuto almeno una volta. La prima a scappar via fu il Cittadella: 5 vittorie di fila all’alba del campionato di B.

Nel frattempo risaliva il Verona: 4 vittorie consecutive per gli scaligeri, dalla quarta alla settima giornata. Il Verona non a caso è lì davanti e se la gioca: è ovvio che poi occorra anche la continuità ma gli strappi aiutano a scalare posizioni rapidamente e cambiano l’aria. La volatona del Frosinone si è materializzata tra l’undicesima e la quindicesima d’andata: 5 vittorie di fila. Poi altre tre dalla 22esima alla 24esima e ora due di fila per il primato solitario. La Spal, seconda, ha fatto percorso netto da fine ottobre ad inizio novembre. Il Perugia con 4 hurrà di fila tra la sesta e la nona giornata. Il Benevento ad altissima quota dopo 4 vittorie di fila dal 29 ottobre al 19 novembre. Lo Spezia con tre vittorie consecutive tra fine gennaio e metà febbraio. L’Avellino è risalita con 9 punti in tre gare, dall'11 al 25 febbraio.