Serie B

La Salernitana s'aggrappa ai gol di Coda

Senza i suoi gol la squadra granata sarebbe ultima. Donnarumma è scontento

SALERNO. Sempre nel segno del numero 9. La Salernitana ringrazia Massimo Coda e porta a casa solo un punto dalla trasferta di Latina: per come si era messa, un pareggio prezioso (in ottica salvezza). Un gol da vero attaccante di area. Coda ha seguito lo svolgersi dell’azione, ha visto lo spazio regalato dai due centrali del Latina e si è fiondato per raccogliere l’assist di Rosina e segnare l’1-1 al secondo tiro in porta della sua partita. Il primo era stato respinto da Pinsoglio, ma invece di pensare a cosa sarebbe successo se Coda avesse segnato sarebbe più opportuno riflettere su dove sarebbe la Salernitana senza il suo attaccante in questo momento.

La risposta la danno i numeri: all’ultimo posto. Quando i granata si privano del loro giocatore migliore collezionano una media di 0.33 punti a partita. Con Coda in campo, la media schizza a 1.42. Una grossa disparità ma che inquadra perfettamente il ruolo della punta metelliana all’interno della Salernitana. L’anno scorso i suoi gol hanno letteralmente trascinano per i capelli la squadra alla salvezza: 15 in campionato, 2 nei playout. Con i cinque segnati dal colpo di testa con il Verona alla zampata di Latina, Coda è salito a 22 reti complessive e al ventiduesimo posto nella classifica marcatori di tutti i tempi della storia del cavalluccio a una lunghezza da Castaldo, Lazzarini, Sudati, Tudisco e Matteo Guazzo. L’apporto di Coda, però, è importante anche in fase difensiva (senza contare i tre assist e i tanti minuti a combattere in trincea). Non è un caso che in due partite la Salernitana ha subito la rimonta proprio dopo la sostituzione di Coda. A La Spezia e a Brescia, da 0-1 a 1-1 sempre su calcio d’angolo e sempre sul primo palo, la zona Coda. Sannino ringrazia e adesso ha capito: Coda non esce più. Lunedì con la Pro Vercelli l’occasione di incrementare il proprio bottino. A questo punto del campionato, dodici mesi fa, il centravanti granata era ancora fermo alla doppietta segnata al Lanciano. Coda non si pone limiti e fissa quota 20. Per entrare nella top 10 della storia della Salernitana, invece, gli servono altri 11 gol (Antonio Giorgetti è a 35). L’altra faccia della medaglia dell’attacco granata è triste e porta il nome di Alfredo Donnarumma. A Latina l’ennesima sostituzione, l’ultima volta che ha giocato 90’ era la prima giornata. Sconsolato, deluso, molto nervoso: non è sfuggito il suo labiale al momento della sostituzione, quel “cosa devo fare? “ rivolto al secondo allenatore, Fluvio Fiorin. Al termine della partita, Donnarumma si è soffermato a parlare con un membro del suo entourage. Gennaio si avvicina e a Donnarumma manca il sorriso, perché mancano i gol. Contro la Pro Vercelli sarà una sfida importante anche per lui. Un campionato fa a novembre esplose, segnando a ogni partita: nell’ultima gara del mese ha l’occasione per sbloccarsi. Perché poi inizia dicembre e la Salernitana abbraccia un ciclo di cinque partite terribili prima della sosta (Bari e Frosinone in trasferta, Carpi in casa, il derby con l’Avellino al Partenio e poi la sfida col Perugia). Sannino si affida a Coda ma chiede aiuto anche a Donnarumma: la Salernitana ha bisogno di poter contare di nuovo sulla propria coppia gol.

Lorenzo Di Domenico

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