La Salernitana blinda i gemelli del gol

Pronto il rinnovo di contratto per Guazzo in lotta con Ginestra per lo scettro dei cannonieri. E Mancini dice sì alla società

SALERNO. Due mesi fa, Matteo Guazzo era da recuperare: lo rinfrancò Susini passeggiando con lui nel centrocampo di Pontedera. Adesso è da blindare: dovrà pensarci il patron Claudio Lotito che però non ha fissato per il piemontese un bonus sull’ingaggio concordato, invece, con Ginestra (al ventesimo gol) e con Mancini (al decimo gol e pare anche dopo un certo numero di assist). Il fantasista ha dichiarato d’aver incontrato al bar Perrone, Mariotto e Susini (ieri all’assemblea federale) dando l’assenso ad un matrimonio per due, tre anni in granata. Mancini non vuole, però, rinunciare alla buonuscita del Verona e quindi il discorso rescissione potrebbe scivolare a fine torneo. Mancini e Ginestra in estate erano cognomi roboanti per la categoria. Quando, invece, ha trattato il proprio passaggio in granata, Guazzo ha atteso due giorni Mariotto in albergo a Pozzuoli: la Salernitana indugiava perché aveva anche altro tra le mani. Guazzo per Galderisi era attaccante di scorta. Con Perrone, che l’ha difeso in modo feroce dopo la trasferta di Poggibonsi, è diventato l’uomo provvidenza: va a segno in casa da 5 turni di fila e segnato 6 reti nelle ultime 5 gare di campionato. La Salernitana viaggia anche sull’onda dei suoi gol e si sussurra che stia per cominciare un’altra simpatica lotta con Ginestra per lo scettro dei cannonieri: 12 contro 10.

Alle loro spalle c’è Gustavo che ha segnato 5 volte e una rete l’ha siglata Topouzis. Al netto di Mounard, che per ora becca pali e impreca, questa è una Salernitana con un attacco formato monstre (28 centri sui 39 di squadra). «L’obiettivo personale? Un certo numero di gol ma per scaramanzia non lo dico». Così Guazzo, giorni fa, ai tifosi del “Club Granata Mariconda”. Confida di superare i 15 centri di Como, in C2. È stato cinque anni nelle giovanili della Juventus (nelle giovanili Gasperini e Chiarenza allenatori, compagni Sculli e Gasbarroni) della quale è rimasto tifoso. Dà l’impressione di esultare come Pazzini e invece porta indice e medio alla bocca per dire che i gol per lui sono una fumata di sigaretta. Il fuoriclasse è colui che trasforma in facili le cose difficili. Dopo i lob all’Arechi, adesso tutti se ne sono accorti.

Pasquale Tallarino

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