La Salernitana aggrappata ai due leader

Il “G10” Gabionetta regala gol capolavoro e punti, il capitano Pestrin prezioso anche in difesa. Ma la retroguardia...

SALERNO. Bravo, sereno, social. Su facebook, attraverso il profilo ufficiale, Gabionetta si firma G10 e aggiunge: «Colpisce ancora.. Meno male che c’è». La chiusura un po’ autocelebrativa lascia intendere che la pagina sia gestita con l’aiuto di alcuni amici, magari gli stessi che prima del derby con l’Avellino gli hanno regalato la maglietta con la scritta “Dimmi che si sente”. Denilson, infatti, nuovo idolo della tifoseria della Salernitana e probabilmente anche di Torrente dopo i gol salva risultato in trasferta e nella partita d’esordio, non ama la vetrina, è un ragazzo umile, porta i capelli con la cresta ma abbassa lo sguardo davanti la telecamera. G10 è una sigla impegnativa: scherzo dei fan, riporta sulle tracce di CR7, Cristiano Ronaldo, il galactico. A suo modo, però, anche Gabionetta è il marziano della Salernitana, la stella.

Torrente non ha esitato a definirlo «fuori categoria». Così sprecato per la serie B, da potersi permettere il lusso pure di giocare talvolta punta di riferimento in dieci uomini, com’è capitato a Brescia ed a Pescara. Dopo la doppietta nel derby e i crampi, aveva confidato: «Il mister vuole che faccia anche il terzino, insomma che corra tanto. Lui dice che ce la faccio ma io non lo so. Farò così: finché reggo, corro; se non reggo, alzo la mano e dico che non ne ho più». Gabionetta non avrebbe dovuto giocare nella sfida allo Spezia, complice un problema al tallone. Aveva pure vomitato prima del match, colpito da un virus come Lanzaro. Torrente ha insistito, l’ha utilizzato, l’ha rimandato in campo a Pescara. Accade perché in questo momento Gabionetta è l’asso della Salernitana e la Salernitana rischia di essere Gabionetta dipendente. Denilson è il genio della lampada, il calciatore terribilmente incisivo, miniera di punti come lo era stato l’anno scorso il connazionale Calil dal quale si è separato. Calil l’anno scorso lo confortava e lo prendeva spesso in consegna, soprattutto nei momenti difficili dopo la scomparsa della nonna alla quale Denilson era molto legato.

Ora è sereno, maturato, sta bene con se stesso e con la città. Gabionetta è lo champagne della Salernitana - gol di potenza, a giro, in fuga solitaria e con lo scavino dopo un tunnel all’avversario, poi su punizione con un bolide - e Pestrin è l’arrosto di una squadra che ha saputo cambiare pelle a Pescara. Con un difensore di ruolo in meno, complice l’espulsione di Schiavi, e un altro neppure in panca perché acciaccato, cioè Lanzaro, Torrente stava per affiancare a Trevisan il giovane Empereur. Infatti il brasiliano aveva intensificato l’allenamento nell’intervallo ed aveva svestito pure la pettorina, pronto all’ingresso. Poi Torrente ci ha ripensato ed ha riconfermato Pestrin al centro della difesa con Trevisan. Pestrin alla “De Rossi” non è affatto dispiaciuto e il ruolo d’eccezione potrebbe essere anche la nuova dimensione tattica, in futuro, del capitano.

Futuro a breve o tra qualche anno? Dipende da Torrente ma anche da Pestrin, che ha già dichiarato pubblicamente di non avvertire affatto il peso degli anni . Centrale d’eccezione, Pestrin c’ha messo esperienza e un pizzico di malizia in un paio di circostanze. Di contro, va gestita meglio qualche uscita difensiva, alla ricerca del fuori gioco altissimo. Orfano di Schiavi, cosa farà Torrente? Lanzaro c’è, Trevisan è disponibile, non ha brillato ma ha chiuso in leggera crescita. Alle loro spalle c’è il giovane Empereur. Davanti a loro, il mediano Pestrin. Lui - da solo - in ballottaggio per due maglie.

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