La Salernitana a quota 20 Superato pure Delio Rossi

Luciani e Gustavo stendono il Gavorrano: record di vittorie in una stagione

SALERNO. La Salernitana dei record centra un altro primato, riempie un’altra pagina di storia: regolando il Gavorrano conquista la ventesima vittoria stagionale (nell’era dei tre punti) superando così la serie dei granata allenati da Delio Rossi nella cavalcata verso la serie A che era ferma a 19. Vittoria presa con un primo tempo in scioltezza, senza mai soffrire, seminando azioni e combinazioni in velocità, grazie alle energie fresche immesse da chi nel corso dell’annata ha dovuto mordere il freno, mantenuta a fatica dopo una ripresa in catalessi. Perrone fa ampio turnover, sul prato dell’Arechi - stadio desolatamente e colpevolmente vuoto per l’ultima interna di campionato dei granata, anche questo è un (triste) primato - l’età media è notevolmente scesa (25,6) e così il vento della gioventù spira forte, spazzando l’alone di incredulità e stupore legato alla denuncia di Mounard, sondato per una tentata (presunta) combine. Di fianco alla panchina della Salernitana siedono l’ispettore di Lega e due 007 della Procura federale: hanno poco da annotare, se non una prossima audizione del francese, protagonista di una prestazione opaca, nervosa, chiusa dopo appena 45’, dopo un pestone e soprattutto dopo la malcelata stizza per un rigore non calciato. Sul prato non c’è storia e non c’è partita, i granata vanno in velocità, combinano bene sulle due fasce come poche volte era successo in stagione. Così viene dribblata l’emergenza offensiva: senza Guazzo, Ginestra e Topouzis tocca a Gustavo muoversi da centravanti boa, ai lati Ricci volenteroso e il solito Mounard a singhiozzo. Sette granata sono prodotto del vivaio Lazio: c’è Iannarilli che torna due mesi dopo l’incidente terribile, ci sono Luciani, Tuia, Zampa, Ricci, Capua, Adeleke: l’avvio estivo aveva lasciato dubbi e seminato perplessità, nove mesi dopo le sensazioni paiono diverse. Capua è un motorino instancabile, Adeleke scavalla sulla sinistra da interno: il primo colpisce subito la traversa (qualche minuto dopo un tiro di Zampa sbatterà sul palo, sfortunato l’ex laziale che colpirà pure la traversa nella ripresa con una stangata su punizione), il secondo si guadagna applausi per le corse e le rincorse. Ma a festeggiare è un altro ex biancoceleste: Luciani incorna di testa sotto la traversa. Il primo gol stagionale festeggiato dai compagni e dai tifosi della curva: siparietto esuberante al quale l’arbitro assiste con benevolenza. Qualche minuto dopo un altro siparietto, ben più stucchevole: rigore per i granata, Mounard vorrebbe tirarlo ma il pallone se lo prende Gustavo, la rabbia del francese viene, a fatica, placata da Zampa. Perrone lo lascerà negli spogliatoi: il protagonista più atteso è l’unico davvero fuori gara e fuori contesto. Primo tempo senza storia, la passerella non continua nella ripresa perchè i granata rientrano come in catalessi. Squadra disunita, spenta, l’opposto di quella vivida vista nei primi 45’. Il Gavorrano trova subito il gol con un tiro da fuori che sorprende Iannarilli, i granata s’addormentano, lasciano campo ed inziativa ai toscani di Orrico che mettono i brividi, specie nel finale. Ci pensa il portiere a blindare la vittoria con una coraggiosa contrata di corpo, sulla linea, al 90’. Un paio di minuti dopo, appena l’arbitro fischia, Perrone s’invola negli spogliatoi, senza partecipare al saluto sotto la curva Sud: la corsa sembra una fuga. Al momento, filtra, solo da una settimana nervosa. Il cielo è terso, eppure sulla schiaccisassi restano nubi.

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