IL PUNTO

La Salernitana è salva, la prossima partita è costruire insieme

Non bisogna annullare quanto fin qui fatto, ma trarre i giusti insegnamenti

Ora inizia la più bella partita che c’è per la Salernitana da poche ore matematicamente certa di partecipare anche nella prossima stagione al campionato di serie A. Quale? Quella del futuro - che non può essere solo legata ad arrivi o partenze di calciatori - e, possibilmente, con tutte le componenti in campo per costruire. Senza annullare quanto fin qui fatto, ma traendone i giusti insegnamenti. Già domani all’Olimpico non va considerata una passerella la gara contro la Roma, piuttosto l’opportunità di ribadire da parte dell’intera squadra granata - società, allenatore, calciatori e tifosi che in gran numero, ancora una volta, saranno sugli spalti a sostenere i colori del cuore nonostante il giorno feriale - la propensione a migliorarsi.

Senza voli pindarici, ma piedi in terra e la testa sul collo come il presidente del club Danilo Iervolino predica da sempre ai suoi più stretti collaboratori non solo della Salernitana. Valori apparsi cari pure al riconfermato maestro di calcio e tecnico dell’ippocampo Paulo Sousa che, evidentemente non a caso, dopo la gara vincente con l’Atalanta ha chiesto - senza peli sulla lingua - a chi “vive” la Salernitana di non creare fumose aspettative ma di comunicare in maniera corretta il progetto sportivo granata che, come nella vita, inevitabilmente passa anche per le sconfitte oltre che i successi. L’auspicio è che questa seconda permanenza consecutiva in A della Salernitana possa servire pure a creare condivisione, una volta per tutte, e non più a contrapporre i legittimi-rispettabili gruppi di chi giudica in base alle emozioni dopo un errore sotto porta di un calciatore come di quanti sanno aspettare la verifica dei risultati andando anche controcorrente rispetto alla club ed alla tifoseria.

E quando qualcosa non dovesse procedere per il meglio, ricordiamoci che sarà il momento giusto di stringere i denti. Accettando pure le strigliate, pubbliche o nel segreto dello spogliatoio, che possono essere fastidiose, ma costruttive, come quella dopo otto gol subiti dall’Atalanta o qualche altro passo falso. Sempre rispettando “la signoria del tempo”.
Chi è scettico ripensi all’incubo del dicembre 2022, con il rischio di non vedere più la Bersagliera in campo, o ai batticuori di un anno fa seduti all’Arechi, non in poltrona e senza troppi pensieri come ieri durante Atalanta-Verona finita 3-1, ad attendere la fumata bianca da Venezia gopo gli schiaffoni dell’Udinese.
Operando tutti insieme, figuriamoci cosa potrà accadere di buono e bello per la Salernitana del futuro in serie A: dentro e fuori dal campo. Crediamoci, la prossima sarà una bella sfida da vincere per i salernitani.