La riscossa di Guazzo Gol e ora il contratto

La Salernitana gli ha già proposto di allungare l’accordo

SALERNO. Un gol pesante non cambia la vita ma può (potrebbe) allungare un contratto: molto presto, il granatiere Guazzo - l’uomo del momento - e la Salernitana capolista dovrebbero ragionare sul prolungamento del vincolo in granata. Non è una certezza ma una promessa che ha riempito il cuore del calciatore nel momento più cupo della sua esperienza. Il 3 novembre, Guazzo era un attaccante triste a passeggio sul “biliardo” di Pontedera: pochi minuti prima del match, Perrone aveva dato la formazione e lui era stato escluso, appannaggio di Gustavo e del rientrante Ginestra, reduce dalla maxi squalifica. Guazzo, però, non passeggiava da solo: in quel momento d’incertezza, di dubbi e pensieri costanti rivolti a gennaio, il mese del mercato, la società gli faceva coraggio prospettandogli un discorso che non finisce a giugno, perché vorrebbe puntare su di lui anche in futuro. Insomma ha evitato che un calciatore prezioso, di prima fascia, precipitasse nel grigiore e perdesse autostima. Adesso Guazzo è rinato: non è più un centravanti mogio ma un bomber col piede caldo, va a segno all’Arechi da tre turni di fila, è lo stoccatore, l’attaccante con la media realizzativa più alta nell’ultimo mese. Non c’è critica o sottolineatura che tenga: Guazzo s’è preso la scena, la merita perché apre varchi, prende botte, si sacrifica e l’altra sera un suo gol ha inchiodato il Martina ad un ruolo di comprimaria. «Certe volte capita di segnare i gol difficili e sbagliare quelli davanti al portiere - ha detto pensando alla sua partita nel fango - ci teniamo stretto il risultato, non mi tengo stretta, invece, l’etichetta di guastafeste perché non sono uno che rompe lo spogliatoio, anzi i miei compagni mi adorano».

I fatti lo dimostrano: dopo il gol ma soprattutto a fine partita, Guazzo è stato abbracciato dai compagni ed ha fatto festa, felice e coinvolto. L’attaccante non vive un momento personale molto felice. La squadra lo sa e gli fa coraggio, i più giovani non lesinano scherzi: gli dicono che somiglia molto a Squizzi, il portiere mai rimpianto ex Salernitana, e gli hanno fatto una specie di caricatura alla quale Guazzo replica sornione, con ironia. Prima di firmare con i granata, previa attesa di due giorni in un albergo di Pozzuoli, l’attaccante aveva “sfiorato” il passaggio all’Ascoli che già a gennaio l’aveva cercato per scambiarlo con Romeo ma Dionigi a Taranto si era opposto. Poi il Taranto era precipitato per inadempienze societarie e Guazzo era rimasto senza squadra: s’erano ritirate in buon ordine Bellinzona, Modena, Pro Vercelli e Trapani. In naftalina, allenandosi da solo, aveva fatto un appello via web: «Cerco una piazza che mi dia la carica, come Taranto». È arrivata la chiamata della Salernitana e Guazzo è rinato.

Pasquale Tallarino

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