La Paganese si lecca le ferite dopo la beffa al 93’ col Pontedera

PAGANI. Peccati di gioventù e la Paganese ingoia la seconda amara sconfitta, frutto più dei demeriti propri che dei meriti altrui. Errori di gioventù emersi in toto in questi primi 180’ dove, a parte il portiere Svedkauskas che ha già fatto vedere buone cose, in difesa c'è da lavorare su tutti gli elementi, titolari e riserve che hanno mostrato alcune lacune ed errori imperdonabili, con Toppan che ha messo in evidenze delle difficoltà e Perrotta sottotono con rimpianti per Zamparo e lo stesso Pepe che dovrà infondere più sicurezza al reparto in attesa di vedere Panariello. A centrocampo, non vi è un uomo che prenda in mano la squadra con Franco e Velardi poco avvezzi a questo tipo di lavoro, in attesa di avere Martinovic al top della forma, anche se lo sloveno nasce più esterno. Da rivedere gli esterni Meola e Amelio. In attacco il reparto è in attesa di Novothny e Lanteri e sicuramente può crescere ed elevare il tasso tecnico grazie anche ad un William che ha già fatto intravedere buoni numeri capaci di esaltare il reparto apparso leggerino sino ad ora. Va premiata la caparbietà di Carmine De Sena autore del gol del momentaneo pari: «Purtroppo il mio gol non è servito, abbiamo fatto tutto noi autorete e rigore ma dobbiamo capire che il campionato è lungo e ripartire dall'ottimo secondo tempo, giocando uniti e con la grinta che abbiamo messo in campo nella ripresa si possono vincere le partite». De Sena che poi ha vestito anche i panni di portiere dopo l'espulsione di Svedkauskas: «Da piccolo avevo giocato in porta, avevo anche indovinato l'angolo ma Grassi, quando ha calciato, s'è l'è tirata sui piedi perciò ho protestato con l'arbitro, per me era punizione a nostro favore, ma siamo stati sfortunati se penso che dopo avevo anche sfiorato il pari». Intanto sono stati fermati tre tifosi azzurrostellati. Ne scriviamo in altra pagina (21) del giornale.

Peppe Nocera

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