«La norma sulla multiproprietà non si tocca»

Il presidente del Comitato regionale Figc Pastore fa i complimenti alla società e si “veste” da tifoso

SALERNO. «La Salernitana ha la fortuna di avere 2 presidenti. Fortuna doppia: tanti altri club non ne hanno nemmeno uno. Auspico che Lotito e Mezzaroma possano restare insieme per tanto tempo e riportare la Salernitana in una zona cuscinetto tra la B e la A. Meglio, infatti, il “cuscinetto” che 11 anni di ascensore e poi il fallimento». Per pochi istanti, dopo una conferenza cui ha partecipato ieri all’Hotel Mediterranea, il salernitano Enzo Pastore ha svestito i panni di presidente campano della Federcalcio e ha aperto il cuore granata. «Riguardo la multiproprietà nel calcio professionistico – ha aggiunto – non credo che l’articolo 16 bis delle Noif possa essere modificato in futuro né dovrà accadere. Sarò anche impopolare, ma credo che una norma regina e statutaria debba rimanere così com’è. Toccherà a Lotito trovare una soluzione. D’altra parte, è impensabile che Salerno in futuro possa restare nel semiprofessionismo: merita palcoscenici importanti». Sabato, in compagnia del consigliere nazionale Colonna, del consigliere regionale Sessa e del reggente provinciale Di Stasi, Pastore assisterà a Salernitana-Teramo. «È il mio “battesimo” da presidente regionale della Federcalcio – dice – stavolta farò uno strappo alla scaramanzia e seguirò la Salernitana dal vivo». Poi il discorso scivola sull’impiantistica sportiva e gli ultimi accadimenti, a cominciare dalla “voragine” di Pagani. «È stato clamoroso, non c’è altro da commentare – osserva il presidente regionale della Federcalcio – è una questione d’interevento preventivo ma non dimentichiamo che a Pagani c’è il commissario straordinario e anche la gestione quotidiana delle cose ha la sua complessità. Il Torre è un altro stadio vecchissimo, ricordo che lo frequentavo da bambino». Nella categoria degli impianti vetusti o poco funzionali inserisce l’Arechi: «Non mi ha mai entusiasmato, pure quando è stato inaugurato: un colosso di cemento, frutto di una concezione arcaica. Gli stadi devono essere tutti di proprietà, com’è accaduto a Torino con la Juve. Perché accada in Campania, occorreranno almeno due lustri». Dieci anni fa, il Comitato campano della Figc presentò un progetto di ampio respiro, «cinquanta stadi in altrettanti punti nevralgici della regione, ubicati nei pressi degli svincoli autostradali». Che fine ha fatto quel foglio squadrato? «In fase di stallo, complice la crisi economica». (p.t.)