La Nocerina si affida all’amuleto Barletta per tornare a vincere

Due anni fa la svolta e il doppio successo contro i pugliesi Tra i rossoneri ci sono ancora mister Auteri e tre reduci

NOCERA INFERIORE. È una disfida che porta bene. Due campionati fa, fu doppio successo. Il primo di settembre e quando c’era, come adesso, caccia al primo successo. Nocerina-Barletta, settembre 2010, finì 2-1. Quarta di campionato, altra similitudine con l’attualità. Rossoneri reduci da tre pareggi nelle prime tre partite (appena un punto più di oggi). Aprì le danze vincenti il capitano di quel giorno, il fantasista siciliano Giovanni Cavallaro, servito alla grande da Lele Catania all’11’del primo tempo. Due che non abitano più qui. Cavallaro, pur essendo diventato nocerino a tutti gli effetti, è in cerca di nuova sistemazione calcistica dopo intervento che gli ha risolto tutti i problemi. Il suo saluto ci scappò l’inverno scorso, con passaggio al Trapani, senza aver avuto la possibilità di esordire in B, il suo sogno.

Catania, invece, da luglio scorso è all’Avellino. Due minuti dopo il primo squillo, arrivò il secondo. A segno proprio Catania, su assist di Gigi Castaldo, un altro che da poco non c’è più, pure lui passato all’Avellino. Il Barletta di Sciannimanico segnò nel finale con Caccavale. Era una Nocerina già vestita col 3-4-3 ma non definitiva negli uomini standard: Cavallaro titolare e Negro rincalzo, Scalise per la prima volta preferito a Nigro, quel giorno squalificato.

All’andata la prima vittoria, al ritorno la dimostrazione di forza che riuscì a chiudere in netto anticipo ogni discorso, destando impotenza nei dirimpettai e mandando il messaggio preciso a chi ancora inseguiva la capolista: campionato virtualmente finito.

Gennaio 2011, Nocerina attesa al varco, come i mille tifosi al seguito: quella domenica furono accolti da sassaiola. Un altro 2-1, ancora più pesante del primo in significati e contenuti. Venti minuti del primo tempo, gol di Castaldo. Da gennaio a settembre, il 3-4-3 di Auteri era diventato ingranaggio perfetto, al punto di travolgere il Barletta versione ritorno. Cartellino rosso da doppia ammonizione per De Franco dopo la mezz’ora. Anche in 10, assoluta superiorità tecnico- tattica della squadra di Auteri, una vera e propria orchestra. Enzo De Liguori, straordinario quel giorno in mezzo al campo, raddoppiò al 10’ della ripresa, rendendo vano lo sforzo finale dei pugliesi, premiato solo dal gol della bandiera di Geroni. Due anni dopo, quasi tutto è cambiato. Ci saranno soltanto Auteri, Bruno, De Liguori e Negro. Il trionfo va resettato ma anche l’insegnamento statistico che dalla quarta in poi il destino può cambiare.

Marco Mattiello

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