La lunga telefonata tra Sannino e Lotito su modulo, giovani e la posizione di Rosina

«Presidente, mi lasci parlare». Alle ore 17.15, mentre il centrocampista Davide Moro si presenta in ciabatte al Mary Rosy solo per congedarsi, da Roma parte una telefonata di mercato e di...

«Presidente, mi lasci parlare». Alle ore 17.15, mentre il centrocampista Davide Moro si presenta in ciabatte al Mary Rosy solo per congedarsi, da Roma parte una telefonata di mercato e di ricognizione diretta al tecnico granata Giuseppe Sannino. L’allenatore si allontana e parla a voce altissima con il co-patron Claudio Lotito: sbraccia, gesticola, spiega che adesso è più conveniente giocare con il modulo tattico 5-3-2 perché mancano ancora la forza esplosiva, la durata, la corsa per novanta minuti. Sannino si sposta freneticamente dallo spogliatoio al parcheggio, dalla palestra al campo B; picchia sul tasto della qualità a centrocampo, mima tre posizioni – quelle di Odjer, Della Rocca e Busellato – ma ha negli occhi anche la bella prestazione di Alessandro Rosina alla Spezia, dunque spiega a Lotito che è sua intenzione continuare ad utilizzare Rosina, all’occorrenza, nel ruolo di finta mezz’ala. Lo informa anche della presenza nei ranghi di Luiz Felipe Marchi e chiede ancora giovani, «bravi giovani, presidente, come Mantovani, funzionali al progetto». Dopo l’ultima esortazione al co-patron («presidente, mi raccomando») arriva di corsa in campo e scuote: «Voglio una squadra viva». L’allenamento è il paravento, la testa è al mercato. La telefonata con Lotito gli ha lasciato un dubbio. Sannino lo svela subito a modo suo, con un discorso in pubblico: «Ronaldo, stammi bene a sentire: non so come andrà a finire ma se devi restare con me, preparati a recuperare in un anno tutto quello che non hai fatto negli ultimi tre». (p.t.)