LA LEZIONE CHE ARRIVA DAI NUMERI

di PIERO DELLE CAVE L’andamento è lento, un po’ troppo a dire il vero: tre vittorie in quindici partite, il 20 per cento del totale. Il bicchiere mezzo pieno, invece, è rappresentato dal numero di...

di PIERO DELLE CAVE

L’andamento è lento, un po’ troppo a dire il vero: tre vittorie in quindici partite, il 20 per cento del totale. Il bicchiere mezzo pieno, invece, è rappresentato dal numero di sconfitte (4). Siamo sempre al 20 per cento. E allora non resta che guardare alla classifica, unico giudice supremo del comportamento di una squadra durante la stagione. E i numeri dicono che i granata hanno un vantaggio di due punti sulla zona più a rischio e sono a quattro lunghezze da quella dei sogni. In definitiva è tutto aperto, in un senso o nell’altro.

L’analisi dei numeri è piuttosto chiara. Non racconta tutta la verità ma ci va molto vicino, perchè è ancora complicato intuire il vero potenziale tecnico dell’attuale Salernitana. Solo l’attacco sembra da prime posizioni (10 dei 17 gol portano la firma di Coda, Donnarumma e RosinaJoao Silva a Latina ha dimostrato di essere una discreta alternativa così come Caccavallo), il resto non sembra esserlo. Ci sono, nella rosa, buoni giocatori ma non eccezionali. Alla fine la Salernitana è costretta a galleggiare. E tutto questo fa rabbia perché il campionato, salvo poche eccezioni, non presenta squadroni insuperabili. E allora non resta che sperare anche se pareggiando, purtroppo, non si va troppo lontano.

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