l’attaccante del sassuolo

La grande “scalata” di Masucci Dall’Agrese al debutto in serie A

NOCERA INFERIORE. In A partendo da Nocera, anzi dall’Agrese, la più antica delle scuole calcio cittadine. È successo a Gaetano Masucci, attaccante avellinese che ha esordito in Serie A con la...

NOCERA INFERIORE. In A partendo da Nocera, anzi dall’Agrese, la più antica delle scuole calcio cittadine. È successo a Gaetano Masucci, attaccante avellinese che ha esordito in Serie A con la matricola Sassuolo. Da ragazzino cominciò l’avvenuta all’Agrese, lo ricorda proprio lui: «Era il 1996, giocavo negli Esordienti dell’Agrese, la prima realtà vera di settore giovanile che ho incontrato».

Il resto lo racconta Peppino Gambardella, fondatore nel 1987 della scuola calcio Agrese in località Fiano, ancora oggi attiva, anzi in costante crescita: «Masucci in serie A per noi è l’ennesima grande soddisfazione. In precedenza c’erano state le carriere belle di Troianiello, ora al Palermo, e di D’Anna, adesso al Benevento. Gaetano ha fatto ancora meglio. Era un ragazzino quando venne da noi, poi passò al settore giovanile del Torino».

Gambardella fu uno dei dirigenti rossoneri del dopo Orsini, un impegno gravoso: ci rimise assieme ad altri i soldi ed i problemi legati al successivo fallimento del club. Non ha mai detto di no alla Nocerina, anzi in estate assieme al fratello Emilio ha detto di sì per l’ennesima volta, entrando nel Comitato per la salvezza.

Però, a salvataggio arrivato, non c’è stato alcun ruolo o responsabilità a livello di settore giovanile per chi come lui proviene da un quarto di secolo d’esperienza in materia: «È vero, ci siamo incontrati e confrontati ma alla fine le scelte fatte per le giovanili rossonere sono state dettate dalle necessità impellenti d’ordine generale. Ma a costo zero non si va lontano, senza nulla togliere all’impegno di chi attualmente se ne occupa e lavora sodo».

L’Agrese di quest’anno, intanto, proseguirà il percorso d’affiliazione Udinese. Lo farà con l’esperienza di responsabili che si chiamano Vicidomini e Argentino ma anche con la voglia di crescere di un mister giovane come Stoia. Tutti in cerca di altri talenti da portare in alto, come Masucci.

Marco Mattiello

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