La Gelbison saluta con una sconfitta casalinga

A Vallo vince il Potenza. Pepe: «Nel complesso è stata una stagione positiva e la chiudiamo sesti»

VALLO DELLA LUCANIA. Termina con una sconfitta la stagione della Gelbison, che si è fatta superare dal Potenza (1-2), sul proprio campo. La gara si apre con la Gelbison in avanti, con Maggio che prova la conclusione ma Tesoniero si oppone. Dopo pochi minuti ci prova Cappiello ma il suo tiro è fuori misura. Risponde Tuccia che però non impensierisce D’Agostino. Al 21’ punizione di Manzillo che non centra lo specchio. Al 29’ opportunità per il Potenza su calcio piazzato: a battere la punizione è Pepe che impegna il massimo difensore dei cilentani. Lo stesso Pepe si ripete poco dopo, ma la conclusione è alta.
Al 34’ Schiavino pennella per la testa di Maggio che però conclude in maniera lenta, agevolando la parata di Tesoniero.
Nella ripresa, dopo un paio di azioni per parte, arriva il gol del vantaggio del Potenza: a siglare la rete è Pepe con una bella punizione su cui nulla può D’Agostino. I vallesi accusano il colpo e dopo pochi minuti, al 26’, Guaita sigla anche il secondo gol. Nel prosieguo, mentre il Potenza gestisce il doppio vantaggio, la Gelbison cerca di accorciare le distanze, ma senza esito. Al 39’ è Ferraioli a tentare una timida conclusione che si spegne sul fondo. L’insistenza dei cilentani viene premiata sul finire: al 45’ infatti arriva il gol di De Feo per l’1-2 definitivo.
«Il Potenza ha meritato la vittoria - ha dichiarato il tecnico della Gelbison, Pepe, a fine gara - dopo il primo gol subìto ci siamo aperti, favorendo la rete dello 0-2, abbiamo avuto anche delle palle gol che non siamo riusciti a finalizzare. Il gol dell’1-2 è arrivato, ma quando ormai la gara volgeva al termine».
Pepe ha poi fatto un bilancio della stagione: «Tutto sommato è stata un’ottima stagione, conclusa al sesto posto con 47 punti. Il rammarico è che per l’80 per cento di questo campionato siamo stati nella parte alta della classifica, nell’ultimo periodo siamo stati meno brillanti per una serie di fattori: squadra, allenatore, società. Ringrazio il direttore Paolino che ha creduto in me, i tifosi, la società e tutto lo staff medico e tecnico».
Andrea Passaro
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