La duttilità di Stanzione e Polverino

Adattati in ruoli diversi sono i punti di forza di Us Angri e Virtus Scafatese

SALERNO. In tutti i modi ed in tutti i ruoli. Giacomo Polverino, l’eroe angrese per la sesta vittoria di fila in campionato, non ha dubbi: «Nel calcio attuale bisogna fare un po’ di tutto, magari è la ricetta giusta per salire un po’ più in altro».

Polverino, anni 26, di Barra, cresciuto alla Barrese Ester. Poi la trafila tra i dilettanti: Gragnano col primo maestro Citarelli, quindi Arzanese, a seguire la Turris, il debutto in C2 con la Neapolis, l’esperienza vincente della passata stagione al Vico Equense. In Penisola sorrentina, dieci volte a segno, giocando in prevalenza da trequartista o da centrocampista centrale.

«Quest’anno c’è stata la metamorfosi ad Angri, dovuta all’infortunio di Braca. Mi trovo bene da difensore centrale, secondo me è il ruolo che potrebbe consentirmi di salire di qualche categoria. Ma nelle altre zone del campo riesco a giocare lo stesso. Posso fare il terzino o l’esterno d’attacco, la mezz’ala oppure il trequartista. Per l’Angri questo ed altro, vorrei vincere un altro campionato e far contenta la gente che ha avuto ancora una volta fiducia in me».

Quando si parla di Angri, essendo duello al vertice dell’Eccellenza, si parla fatalmente anche della capolista Virtus Scafatese, capolista avanti di un punto. Anche in gialloblù c’è un giocatore versatile che fa molto comodo alle esigenze della squadra. È un classe ’94, si chiama Marco Romano ed è di Scafati.

Il vero attaccante di famiglia è il fratello Umberto, due anni in più e stazza fisica notevole, alla Virtus nelle scorse annate dopo aver assaggiato Parma e Nocerina baby, ora fermo dopo una serio infortunio. Marco, pure lui prodotto Ling Mondo Nazione alle origini, nasce come esterno d’attacco, al massimo arretrato da esterno alto a centrocampo. Ma per gli under non è facile giocare nel ruolo naturale. Bisogna fare di necessità generale virtù personale.

Ad Esposito serviva un’alternativa a Somma da terzino destro e lui si sta applicando alla grande, con rendimento in crescita partita dopo partita. L’esperimento funziona ed il diretto interessato mostra contentezza: «Quando si ha voglia di giocare, il ruolo conta poco. In Eccellenza è l’ultimo anno under per i ’94, occasione da non sprecare. All’inizio c’è stata qualche difficoltà ad arretrare fino a fare il terzino ma i miglioramenti adesso sono visibili. Il gol ? Per ora ho fatto qualche cross che ha mandato a segno i compagni, prima o poi toccherà anche a me segnare, come ai tempi trascorsi sul campo da ala». (m.m.)

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