La curva fischia Lotito al novantesimo

Durissimo botta e risposta tra il co-patron e i tifosi, poi è ritornata la calma dopo alcuni momenti di grande tensione

SALERNO. “Lotito, cosa pensi di fare da grande?”. Alla domanda rivoltagli a mezzo striscione, il co-patron ha risposto al 90’, dopo gli sputi, le lattine e le palle di carte che gli hanno lanciato dalla curva alcune persone inviperite per la sua sfilata a fine gara. «Ho deciso di prendere in mano le redini della Salernitana perché sono uno dei due soci, non delego e mi assumo le responsabilità. Non seguo più a distanza: questo volevo dire alla curva. Non volevo applausi ma solo rassicurare e invece sono stato frainteso». Sono volate parolacce, a pelo d’erba. «Vattene via, che sei venuto a fare? Basta una vittoria per farti sfilare qua sotto?». Questo il concetto espresso dalla curva Sud che s’è presentata compatta, dopo le riunioni di chiarimento e riappacificazione, ed ha esposto un solo striscione, tutto granata: “Prima di tutto la Salernitana”. A fine gara, al cospetto di Lotito, il lancia-cori ha impugnato il megafono e ha ulteriormente chiarito: «Non siamo secondi a nessuno. Presidente, lei deve fare i fatti». Ha urlato «meritiamo di più» e gli ultras l’hanno cantato forte e chiaro al co-patron Lotito. Che s’è indispettito ed ha risposto a muso duro – pare se le fossero addirittura promesse, tant’è che la Digos è stato costretta ad effettuare un giro di ricognizione all’esterno dello stadio, per riportare la calma - prima di sbollire nell’antistadio. Poi è arrivato in sala stampa, ha sminuito ma ha pure lanciato qualche messaggio: «Non è successo niente. Alla curva ho detto che la squadra sarà ulteriormente rinforzata. Punto. Stop. Il problema è un altro: il presidente non deve dare conto a nessuno. Ho preso la Salernitana dall’Eccellenza, l’ho portata in serie B e adesso ci stiamo impegnando per salvarla. Se non vado bene, si trovassero un altro presidente. Siccome penso che non sia questo il problema, andiamo avanti e prendiamo in mano le redini della Salernitana. Faccio tutto io e decido io chi si muove o no. Ciò non significa che adesso sia un problema di direttore sportivo e Fabiani non sia più buono. Infatti i tre che abbiamo ceduto avevano molte richieste e quindi significa che avessero un valore specifico. Nello stesso tempo, non passi il concetto che non spendiamo per prendere giocatori: Ronaldo ha avuto un costo, a Zito abbiamo fatto un triennale. Decido io in che modo depurare la Salernitana da giocatori che non ci mettono cuore, mente e anima ma pensano di svernare. Sono venuto qua a rendermi conto non di come giocassero alcuni – Oikonomidis è forte – ma a vedere dove bisogna intervenire. C’era il procuratore di Cocco? E chi è? Io non frequento i procuratori. Di sicuro, però, ci stiamo guardando intorno ed interverremo. Se prendo Cocco, Coda non va via. E’ un ragazzo che se viene accompagnato, può dare molto alla Salernitana. Prenderemo anche un esterno offensivo. Ho parlato con Gabionetta. Non è un discorso se resta o meno Gabionetta perché decido io chi resta e chi no. I giocatori devono stare a Salerno con l’atteggiamento giusto, come dico io».

©RIPRODUZIONE RISERVATA