L’orgoglio di Erra «Noi ci crediamo»

Il sogno non è ancora finito. La Gelbison è in finale e non vuol smettere di volare. «Fasi nazionali? Noi ci proveremo», esordisce Erra con fierezza. Ha appena asfaltato il Città di Messina e sente...

Il sogno non è ancora finito. La Gelbison è in finale e non vuol smettere di volare. «Fasi nazionali? Noi ci proveremo», esordisce Erra con fierezza. Ha appena asfaltato il Città di Messina e sente dentro l’orgoglio di chi ha saputo tirar fuori ancora una volta il massimo da un gruppo meraviglioso: «Ennesima prova sopra le righe, di assoluto spessore agonistico e soprattutto tecnico. Il Città di Messina ha impressionato nel corso della stagione per qualità di proposta e noi la partita l’abbiamo vinta innanzitutto perché siamo stati superiori per coralità di gioco». In barba alle squalifiche (Pascuccio e Spicuzza), alle defezioni (Viciconte e Maiese), perfino alle incognite (Mustone e Grimaudo in campo dopo un lungo periodo d’assenza). Gelbison più forte di tutto: «Quest’organico ha qualità morali incredibili e nelle difficoltà non s’abbatte, anzi diventa più forte». Partita senza storie seppur decisa da due calci di rigore: «Erano sacrosanti - tiene a sottolineare Erra - e sono stato il coronamento di una gara sempre avuta in pugno. Siamo partiti con una pressione altissima per affannare il loro centrocampo e solo nei primi 5 minuti del secondo tempo abbiamo un po’ sofferto. La nostra superiorità è stata evidente». Non a caso, l’ha riconosciuta pure l’allenatore del Città di Messina, Rando: «Al di là dei nostri demeriti va riconosciuto alla Gelbison d’aver giocato una partita straordinaria».