«L’assenza di Alessandro è pesante»

L’ex compagno di reparto Maurizio Lanzaro però confida molto nell’assetto

SALERNO. Maurizio Lanzaro, che conosce ambiente e parte dello spogliatoio granata, continua a seguire con passione la Salernitana.

Quanto perderebbe la Salernitana senza Bernardini?

Tanto. È un giocatore che finora ha dimostrato il suo valore ed ha fatto capire quanto sia importante per la Salernitana, per questa categoria. A Vicenza ho visto un’ottima squadra in campo, soprattutto per quanto riguarda la fase difensiva. Rientra Perico dalla squalifica e dovesse essere al meglio della condizione non farebbe risentire tanto l’assenza di Bernardini.

Schiavi intanto da partente è diventato pedina quasi indispensabile.

Ho parlato tanto con Raffaele anche nei momenti di difficoltà. Ci siamo sentiti spesso, mi ha raccontato il suo umore e la sua voglia di riscatto. Sta dimostrando il suo valore con queste partite, l’importante è che faccia parlare il campo con le prestazioni.

Mantovani e Luiz Felipe avevano cominciato bene poi sono spariti un po’ dai radar.

Ne ho sempre parlato bene. Sono ottimi giocatori ma è anche normale che in una piazza esigente e difficile come Salerno per un ragazzo non è mai così facile come sembra. Ma hanno grandi prospettive ed un futuro notevole davanti, se il mister li chiamerà in causa daranno il loro contributo.

Bollini ha stravolto le abitudini della Salernitana: nel girone di ritorno due soli gol subiti a Verona.

Lo dicevo l’anno scorso, e anche quando abbiamo vinto la Lega Pro: i campionati si costruiscono sulla solidità difensiva specie se poi si ha un reparto offensivo di un certo livello. Con gente come Rosina, Coda, Donnarumma ed Improta i gol possono arrivare sempre. Ma è importante non subire troppo, prima o poi con quella qualità avanti si crea sempre qualcosa di serio.

Si è partiti con la linea a 3, Bollini ha riportato la difesa a 4. A lei come piace di più la Salernitana?

Con Sannino la squadra aveva trovato i suoi equilibri con la difesa a tre. Ma questa è una Salernitana cambiata, differente, e Bollini è stato bravo a creare le basi e soprattutto la solidità con la linea a quattro. Ha sempre giocato così, sia nelle giovanili che a Lecce, portando avanti questo pensiero nel corso della carriera. Quindi penso sia giusto continuare in questo modo, poi davanti si schiera come meglio crede - e dunque col tridente o col trequartista - ma con la linea a 4 mi è sembrata una della migliori versioni della Salernitana.

Col Cesena può esserci una svolta nel campionato.

«Gara difficile, tra due squadre che vivono un ottimo periodo. Ma questa Salernitana può ambire a un torneo importante. Tante le sono avanti ma non ha nulla da invidiare a molte concorrenti». (pa. gio.)

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