«L’Arechi sarà decisivo nel match contro i veneti»

Totò De Vitis ha indossato la maglia granata e quella gialloblù dove ottenne la A «L’undici di Pecchia è favorito ma avere contro quel pubblico sarà complicato»

SALERNO. Otto mesi bastarono ad Antonio De Vitis, per tutti Totò, per entrare nel cuore dei salernitani. 16 gol, un vero e proprio incubo per le difese avversarie, in 25 apparizioni. Appena arrivato dal Palermo impiegò soli cinque giri di lancette per segnare il suo primo gol in granata contro il Casarano nella stagione ‘85/’86. Non bastarono, comunque, a regalare a Salerno la serie B. Riuscì con il Verona – prossimo avversario all’Arechi – a fare il salto dalla cadetteria alla A, sotto la guida di un giovanissimo Cesare Prandelli.

De Vitis, c’è una piazza alla quale è rimasto più legato?

«Ho giocato pochi mesi a Salerno, a Verona sono stato parecchi anni e sicuramente ho vissuto con molta più intensità la città. Però credo di aver dato e ricevuto tantissimo da entrambe le piazze, dal punto di vista professionale sono cresciuto parecchio anche in quella breve esperienza in granata».

C’è qualcuno che le somiglia in questa Salernitana?

«Coda: centravanti vero, uomo d’area di rigore».

E Pazzini?

«È un signor giocatore, per lui parlano i numeri».

La coppia Coda – Donnarumma quanto vale secondo lei?

«Sono perfetti insieme, quella della Salernitana credo che sia una delle migliori coppie dell’intero torneo. L’importante è che la società non si privi di Donnarumma, sarebbe una perdita grave per l’economia dell’intera squadra. Ma non voglio pensare comunque che lo lasceranno partire in questi ultimissimi giorni di mercato».

Che partita si aspetta domenica all’Arechi?

«La Salernitana ha avuto un ottimo approccio alla stagione, giocando in maniera positiva in uno stadio complicato come quello dello Spezia. Mettiamoci poi il pubblico che darà una mano enorme alla squadra. Insomma, per il Verona non sarà affatto semplice anche se tra le due squadre l’Hellas è certamente la più attrezzata visto l’enorme potenziale che ha a disposizione Pecchia».

L’Hellas Verona è la squadra da battere in questa serie B?

«Prima dell’inizio della stagione ero convinto di sì. E dopo aver visto la gara con il Latina ne sono ancora più convinto. Poi per rendersi conto di che squadra ha il Verona basta vedere la gente che siede in panchina: Gomez, Viviani, Greco. Tutti elementi che hanno conosciuto anche la massima serie. Non voglio dire che l’Hellas sia già in serie A. Però il potenziale è incredibile, la qualità indiscussa e nettamente superiore a quella di tutte le altre squadre».

Quattro scalate dalla B alla A: la promozione è un suo marchio di fabbrica.

«Sì, ma servono tante componenti per riuscire a raggiungere un simile traguardo. C’è bisogno innanzitutto di una squadra forte, che sia capace di essere equilibrata. È necessario arrivare fino in fondo con la condizione giusta per evitare drastici cali nelle fasi cruciali del campionato ed avere attaccanti da 20 gol potrebbe essere ovviamente un buon punto di partenza».

La Salernitana li ha questi attaccanti?

«Credo proprio di si. La coppia titolare vale anche palcoscenici migliori. Poi la società sta facendo un buon mercato, sta dimostrando di essere ambiziosa e per questo sta costruendo una squadra di un certo tipo per poter arrivare a giocarsi la promozione. Non so se questo può essere già l’anno giusto ma i presupposti non mancano».

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