GINNASTICA RITMICA

L’Arbostella 1989 s’illumina d’argento

Adriana D’Alessandro, atleta della società salernitana, seconda sia al campionato interregionale a Pisa che a quello in Campania

SALERNO - Ancora una volta lo sport testimonia che con umiltà, rigore e, soprattutto, caparbietà, è possibile raggiungere traguardi soddisfacenti. Superato un periodo buio, s’illumina d’argento Adriana D’Alessandro, ventenne atleta salernitana della società Ritmica Arbostella 1989. «La passione è più forte di tutto, gli sportivi lo sanno, è lo stare fermi ad allungare i tempi di recupero» dice Adriana, così, di “no” al lungo periodo di riposo che le avevano imposto i medici ad inizio anno, a seguito di un intervento. Dopo aver saltato una prova regionale per poter completare la degenza post operatoria in ospedale, grazie alla sua forza di volontà, Adriana riesce a prendere parte alla gara successiva, aggiudicandosi il titolo di vice campionessa regionale. Podio che, con enorme sorpresa, riconferma alla prova di campionato interregionale lo scorso 10 marzo a Pisa, sbaragliando, nella specialità palla, 20 ginnaste della zona tecnica 5, che comprende l’intero sud Italia. A fronte di questi risultati, vedremo la giovane impegnata i prossimi 7 ed 8 aprile nella finale nazionale del campionato di specialità, in serie B, che si terrà a Catania. «Questo sport prevede costanza, stavolta pensavo di non farcela, dato il livello delle mie avversarie» ha un sorriso fiero la D’Alessandro, mentre si racconta. Passione ereditata da sua madre Rosaria, (Fiumara, ndr), tecnico federale e giudice nazionale, Adriana sin da piccola muove i primi passi nella ginnastica ritmica. «Mamma non ha forzato mai le mie scelte verso questa disciplina, che all’inizio vivevo soltanto come un gioco - afferma - Quando ho visto le sue ginnaste arrivare in alto, fino alla serie A, lo sport è diventato una scommessa con me stessa e un’aspirazione ». Iscritta al secondo anno di Università, alla facoltà di Lettere, Adriana si allena tutti i giorni, lavora nel settore delle giovanissime all’impianto Arbostella ed affianca sua madre con l’agonistica. «La giornata è fatta di 24 ore. Per conciliare più attività, basta volerlo e impegnarsi - sostiene - Lo sport fa bene al corpo, ma aiuta la mente». Da sempre abituata al confronto, grazie alla ritmica ha imparato a essere umile difronte alle vittorie e, allo stesso tempo, ad accettare le sconfitte. «Questi sono i valori a cui tengo e che, attraverso la disciplina, cerco di trasferire alle mie giovani allieve», assicura con orgoglio Adriana D’Alessandro, riconoscendo la competizione come sana, in qualsiasi ambito.

Afn/Rosita Sosto Archimio