L’Agropoli adesso fa un pensierino anche al primo posto

Siano: «Se l’Akragas inciampa, noi ci faremo trovare pronti Il gruppo è unito e siamo in un buon momento di forma»

AGROPOLI. L’Agropoli, a sette gare dal termine del campionato, è piazzata al secondo posto in classifica, insieme al Torrecuso, e a 7 punti di distacco dalla capolista Akragas. Anche grazie all’incostanza dei beneventani e al buon lavoro svolto sotto la gestione Rigoli, i cilentani guardano ora alla prima posizione, sperando in qualche passo falso dei siciliani.

Pedina importante dell’Agropoli è diventato Michele Siano. Il 24enne capaccese, ex Cavese, Pro Patria e Sestri Levante - che con mister Pirozzi aveva trovato pochissimo spazio - è tra i giocatori che hanno favorito la manovra di avvicinamento dei delfini alle posizioni che contano in classifica. «Pirozzi aveva dei ragazzi già rodati a cui si affidava. Con Rigoli invece siamo partiti tutti sullo stesso piano. Io mi sono fatto trovare pronto e lui mi ha dato fiducia». Sul momento dell’Agropoli sottolinea: «Sicuramente la posizione in classifica è importante in chiave playoff. Siamo stati anche favoriti dalle due battute d’arresto del Torrecuso. In ogni caso siamo in forma e il nostro gruppo è molto unito».

Ma l’Agropoli vuole restare coi piedi per terra. «Crediamo - precisa il centrocampista - nel poter raggiungere prima posizione, ma sette punti sono tanti a poche gare dal termine della stagione. Intanto, ci godiamo il secondo posto, se poi l’Akragas dovesse inciampare ci faremo trovare pronti».

L’infortunio di Tarallo da un lato ha fatto perdere un giocatore di esperienza ma dall’altro ha favorito una maggiore vivacità in mezzo al campo, rendendo l’Agropoli meno prevedibile. Secondo Siano «il lavoro che fa Tarallo è importante: è il nostro capocannoniere. Il suo infortunio ha fatto però emergere, così come avvenuto in altri casi, che chiunque va in campo dalla panchina si fa trovare pronto, e questo è fondamentale e costituisce la nostra forza».

Sui playoff Siano dice: «Sono un’incognita, e anche vincerli non ti dà la certezza di andare in serie C. Sono gare difficili, secche, in cui tanti sono i fattori in campo. Ma pensiamo a vincerle, poi si vedrà».

Andrea Passaro

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