CALCIOSCOMMESSE

«Ingenuità per il bene della città»

Fusco si difende sulla presunta combine nella partita con il Bari

SALERNO. Dopo la chiusura delle indagini su Salernitana-Bari truccata a maggio 2009 e la notifica da parte della Procura di conclusione delle indagini a 36 persone tra le quali Luca Fusco e il carabiniere Cosimo D’Angelo, cognato di Lombardi, adesso la giustizia sportiva procede a passo svelto con il calendario degli interrogatori. Fusco, difensore della Paganese, ex capitano granata, verrà ascoltato il 7 marzo dalla Procura Federale. Nei nuovi uffici di via Campania arriverà quel giorno anche Lombardi e il 4 marzo toccherà a D’Angelo, il team manager dei granata, cognato di Lombardi, il carabiniere iscritto nel registro degli indagati e che, secondo gli inquirenti, si sarebbe preso carico di consegnare i soldi a fine gara, custodendoli in una valigetta. Le ricostruzioni dei pentiti sono circostanziate: parlando del “biscotto perfetto”, hanno più volte tirato in ballo Fusco che rischia una squalifica lunga. Di lui ha parlato Masiello («in ritiro Guberti telefonò a Fusco per parlare dell’accordo; dopo Guberti gettò il telefono in piscina») e nei verbali degli interrogatori questa versione è stata confermata da Lanzafame e da Esposito. Il 7 marzo, il faccia a faccia con la Procura Federale si preannuncia lungo: a Fusco chiederanno conto di quanto emerge dalle rivelazioni. «Non nascondiamoci dietro l’ipocrisia - ha detto Fusco - chiunque ci avrebbe dato per vincenti, tanto che le puntate furono bloccate. Il calcio scommesse non c’entra in questa vicenda. Se ho commesso leggerezze, qualche piccola ingenuità è stato solo per il bene della Salernitana e della città. Sono convinto che ne uscirò pulito».