Michele Fiscina

LA STORIA

Il sogno a cinque cerchi di Fiscina

Il quarantenne di Caselle in Pittari punta a partecipare ai Giochi Paralimpici

CASELLE IN PITTARI. Da Caselle in Pittari con un sogno nel cuore: partecipare ai Giochi Paralimpici, magari già a Tokyo 2020. Intanto Michele Fiscina, un giovanotto che dimostra molto meno dei suoi 40 anni, ha già vinto la sua personale olimpiade: una corsa ad ostacoli superata alla grande, grazie anche allo sport.

Tutto inizia nel 2001 quando Michele, mentre sta lavorando e porta delle scarpe da cucire a mano in un paesino a poca distanza da Caselle, resta coinvolto in un grave incidente stradale che gli provoca l’amputazione della gamba sinistra. Inizia per lui un lungo periodo di riabilitazione al centro Inail di Budrio, alle porte di Bologna. Qui c’è uno degli incontri decisivi per il prosieguo sua vita, quello con Alex Zanardi, il pilota di Formula 1 e di Formula Indy, fresco reduce da un tremendo impatto in una gara dove ha lasciato nella sua monoposto entrambe le gambe.

«Dall’incontro con Alex ho ricevuto la carica giusta – racconta Fiscina – Lui mi ha insegnato a non mollare mai e ad essere umile». Nasce così in Michele la voglia di andare oltre la protesi che indossa. Un lungo percorso e non privo di difficoltà. «Dopo che il dottor Gianpiero Nuzzo mi disse di provare a praticare uno sport paralimpico, mi venne di pensare subito all’handbyke; ma trovai ostacoli, legati soprattutto all’elevato costo delle speciali bici. Però non mi sono abbattuto e grazie al contatto con il tecnico Teodoro Cicatelli entra nel mondo del sitting volley». Si tratta di una variante della pallavolo tradizionale con i giocatori seduti su un campo di dimensioni inferiori e la rete posta a 110 cm di altezza. Arriviamo all’inizio del 2016. Gli allenamenti e poi i primi campionati regionali. Quindi Fiscina viene convocato nella selezione regionale e partecipa al campionato nazionale per Regioni a Chieri, in provincia di Torino. Oggi è uno dei punti di forza del Tusciano Sitting Volley, compagine che si allena e disputate le proprie gare ad Olevano sul Tusciano ed a Battipaglia. L’inseguimento al grande sogno continua. Prossimo step la convocazione in nazionale e «da lì sperare, un giorno, di poter disputare le paralimpiadi». Ma l’appello più forte è rivolto al Coni affinché «anche a sud di Salerno vengano realizzate strutture che possano permettere a tutti i giovani disabili di praticare il loro sport preferito».

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