IL BOMBER

Il ruggito di Bocal(e)on

Protagonista assoluto con 4 reti in 4 gare: cancellato il fantasma di Coda

SALERNO - Due gol da bomber vero. Uno realizzato da vero opportunista, l’altro da infallibile cecchino. Il debutto in serie B all’Arechi per Riccardo Bocalon è stato simile a quello in Coppa Italia con laa maglia granata, bagnato con la rete. Anzi, stavolta per ben due volte ha messo il suo nome nel tabellino. I numeri dicono che in questo avvio di stagione è anche più redditizio di Coda. E i numeri non mentono mai, neanche nel calcio. Il suo ruggito in area è quello di un leone, anzi quello di Bocal( e)on, il re dell’area di rigore, l’uomo che spacca le partite, che sta sempre in agguato pronto a colpire. E’ silenzioso, si lascia marcare, non si agita quando ha il difensore alle spalle, ma gli basta un movimento per distruggere l’autostima di francobollatori che fanno poca differenza tra pallone e caviglie. E allora Bocalon resta lì, quasi mimetizzandosi, poi si sposta nella direzione giusta con un unico movimento e colpisce. E quando non centra lo specchio della porta ci va davvero vicino, perché la sua sensibilità da bomber puro gli fa sentire il sibilo del pallone che gli accarezza le scarpette, nei momenti in cui basterebbe un soffio per spingere dentro quella sfera infernale che lo sta rendendo già un idolo della torcida granata. Per lui 4 gol in 4 partite ufficiali con la maglia della Salernitana, solo a Venezia non l’ha messa dentro. A casa sua, in laguna, non si è espresso come tutti si aspettavano, ma è rimasto silenziosamente in agguato in attesa che gli arrivasse un pallone da colpire, da sparare verso la porta. Nessuno lo ha supportato. Con una manovra differente, contro la Ternana, non ha fallito. Per 3 volte ha calciato a rete, in 2 occasioni ha bucato Bleve. Sulla conclusione di Sprocati era lì nella prima occasione in cui i granata hanno ripreso gli umbri, era nel posto giusto al momento giusto e ha toccato appena il pallone per metterlo in rete ritrovandosi quasi spalle alla porta. Segno che lui ha il fiuto del gol, che sente dove sta la porta anche ad occhi chiusi. Ma il gol che ha sancito il momentaneo 2-2 è stato il più entusiasmante, da manuale del calcio: il pallone se l’è quasi fermato tra i piedi, poi ha calciato forte, fortissimo, verso lo specchio che gli si è spalancato davanti cancellando i fantasmi di Coda che aleggiavano sull’Arechi, pronti a vomitare critiche se la serata dell’attaccante fosse andata per il verso storto. Reti che hanno conquistato Salerno, che hanno cancellato recenti ricordi e aperto la strada al futuro. La nuova Salernitana piace. In attacco Bocal(e) on è il re dell’area di rigore, ma i suoi scudieri Sprocati e Gatto non lo fanno sentire solo. Anche Rossi ha provato a supportarlo, però è evidente che l’intesa per giocare con le due punte non è ancora quella giusta. Inutile, negare che Bollini ci pensi a un tandem in avanti. Rodriguez è un calciatore che non può fare panchina per un anno intero e Bocal(e)on è uno che non può essere spostato sulla fascia. L’unica soluzione resta quella delle punte, perché si può sfruttare la duttilità di Sprocati, indispenbsabile in questo avvio di stagione granata. C’è da lavorare, ma la strada è quella giusta. Il ruggito di Bocal(e)on invade Salerno.