L’INTERVISTA

«Il nostro territorio ha bisogno di altri impianti»

L’emozione dell’ex presidente provinciale che svela anche un retroscena sui rivali

SALERNO. Non solo quella di Malagò: quella di Nello Talento può definirsi elezione storica: è il primo salernitano ad entrare nella Giunta esecutiva del Coni.

Talento, che sensazioni?

«È l’emozione più grande da quando mi interesso di sport; ho lavorato tanto soprattutto affinchè si riformasse il sistema. Che si tornasse a parlare di sport praticato, di giovani, di società, di volontari: le parti trainanti dello sport italiano».

Malagò porterà a cosa?

«A nuove frontiere. Lo conosco da 25 anni: è un manager che si confronta sui coefficienti della produttività, della resa, della qualità. Si passerà da uno sport burocratico ad uno praticato, dinamico, attivo. Scenario nuovo, al quale forse non tutti erano preparati. Il sistema non può più vivere solo sulle assegnazioni del ministero, bisogna esser competitivi, darsi da fare. I soldi sono pochi e lo sport è un settore fondamentale della nostra società».

Una sorpresa, l’elezione?

«Io ne ero convinto. Malagò parla direttamente all’interlocutore-elettore. La nostra proposta sarà nuova, competitiva, affascinante».

Un retroscena?

«In mattinata i nostri competitor dicevano che avevano 50 voti e l’elezione in tasca. Ho detto loro: la processione si vede quando rientra, non quando esce perchè quando esce i fedeli sono tanti, poi bastano due gocce d’acqua e alla fine rimane solo il santo».

Per lei che significa, da oggi?

«Una responsabilità maggiore nei confronti di tutta l’Italia. Rappresento tutti i colleghi presidenti e delegati in un momento di difficoltà perchè c’è stata una scellerata autoriforma - che elimineremo - che sopprimeva tutte le realtà territoriali. Le rimetteremo, con intelligenza e dovizia, affinchè ci sia un punto di riferimento per dirigenti, sportivi, volontari: non si può fare sport dandogli degli schiaffoni. Bisogna ripartire dalla base: più è forte e penetrante e più darà risultati».

Salerno e provincia su cosa potranno contare?

«La mia cultura non è assistenzialistica. Se farà proposte meritevoli le saremo vicini. Da presidente provinciale mi rimprovero solo d’aver fallito nell’impiantistica: mi auguro di poter aiutare a realizzare nuovi luoghi di sport, non cattedrali ma senza barriere. Ciò che manca al territorio».

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