Il Napoli recupera altri 2 punti alla Juve

Vittoria su tutta la linea: la Corte Federale annulla la penalizzazione e restituisce a Mazzarri anche Cannavaro e Grava

NAPOLI. Napoli esulta. La notizia che vale più di un gol arriva intorno alle 19. Siti internet, televisioni prese d’assalto dai tifosi. La fumata è rigorosamente azzurra. La Corte di Giustizia Federale ha revocato la penalizzazione al Napoli che torna così al secondo posto in classifica: azzurri a quota 42 punti. L’aggancio alla Lazio è avvenuto in tribunale. La squadra di Mazzarri si ritrova al secondo posto: nel mirino c’è la Juventus, il cui vantaggio scende soltanto a tre lunghezze.

Ma la notizia più bella riguarda Cannavaro e Grava. La loro squalifica è stata azzerata: sono entrambi a disposizione per la sfida di domenica con la Fiorentina. I primi due acquisti sono arrivati in casa. Loro sono esplosi di gioia: hanno attraversato un mese teerribile e si sono sfogati con un lungo urlo liberatorio. Si sono sentiti telefonicamente. La soddisfazione è di tutto l’ambiente. Le motivazioni non ci sono ancora: la chiave di volta è stata la derubricazione del reato di Matteo Gianello, passato da illecito sportivo a violazione dei principi di lealtà sportiva. È stata la chiave di volta del successo, un capolavoro orchestrato dall’avvocato Chiacchio che ha voluto fortemente il ricorso pagando addiritture le tasse.

La giornata. Il dibattimento è iniziato alle 10.30. Previsti, ovviamente, gli interventi di tutte le parti in causa. I legali del Napoli ma anche quelli di Cannavaro e Grava sono andati all’attacco di Matteo Gianello. Grassani l’ha paragonato pure a Donnie Brasco, il famoso infiltrato a caccia di informazioni, interpreato al cinema da Johnny Deep. «Non è attendibile», questo l’altro punto. In aula c’era pure Aurelio De Laurentiis che ha letto un lungo comunicato: «La squadra e i tifosi hanno già subito un danno molto grave per la perdita di due giocatori così importanti, come Grava e Cannavaro. Abbiamo accettato la condanna in primo grado, anche se la consideriamo offensiva. La specchiata onestà del nostro club è stata macchiata con un’accusa che non fa parte del nostro dna ed è estranea alla storia limpida degli otto anni del mio Napoli, di cui anche la federazione ci da atto. Non si può intaccare la nostra onorabilità per le parole di un giocatore in scadenza di contratto e all'epoca già ai margini dello spogliatoio. La responsabilità oggettiva deve essere mantenuta e non chiediamo che sia cancellata in questo provvedimento. Ma è un istituto che non può essere applicato in maniera automatica, senza i necessari distingui».

Il procuratore Stefano Palazzi ha confermato la richiesta in primo grado, ovvero un solo punto di penalizzazione. «In primo grado io e il mio ufficio avevamo chiesto un solo punto di penalizzazione per le particolari circostanze del caso: Gianello era un giocatore ai margini del gruppo, il suo tentativo di illecito non si era concretizzato e non esistevano collegamenti con organizzazioni internazionali. Per questo motivo, per coerenza, chiedo solo la conferma della colpevolezza per tutti gli accusati, ma per l'entità della pena mi rimetto al vostro giudizio».

Chiaro, dunque, l’intento di alleviare la punizione nei confronti del Napoli introducendo di fatto una novità nella responsabilità oggettiva. Il dibattimento si è chiuso poco prima delle 13 quando la Corte si è ritirata in camera di consiglio. Il verdetto era previsto inizialmente alle 17, ma è slittato di qualche ora, sintomo che la questione è stata abbastanza controversa. Poi finalmente la sentenza. Tifosi in festa.

Pasquale Tina

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