Il Napoli gioca, ma alla fine vince l’Inter

Gli azzurri non riescono a recuperare il doppio svantaggio (Guarin e Milito) e non basta la rete del solito Cavani

MILANO. Solo il risultato condanna il Napoli. Perché a San Siro c’è solo una squadra ed è quella di Mazzarri che avrebbe meritato quantomeno il pareggio. Invece, l’Inter vince 2-1. Due tiri e due gol nel primo tempo, poi una lunga sofferenza. Il monologo è azzurro. La squadra di Mazzarri può recriminare per una ripresa condotta ad alti ritmi che ha prodotto solo il guizzo di Cavani.

La partenza del Napoli è buona, ma la beffa è dietro l’angolo. La solita allergia sui calci piazzati regala il vantaggio all’Inter. Sull’angolo calciato da Cassano, Guarin è tutto solo, Cavani e Maggio se ne accorgono troppo tardi e il centrocampista colombiano è libero di calciare in rete. La reazione è immediata, ma agli azzurri manca precisione nella trequarti e la manovra non trova lo sbocco necessario per impensierire Handanovic. Il Napoli non molla e trova la prima occasione al 18’ in campo aperto: Cavani salta Cambiasso e serve Insigne a sinistra: Lorenzinho si accentra, il destro è fuori di pochissimo. L’inerzia della partita cambia colore e il Matador fa ancora l’assistman al 20’ per Hamsik. L’epilogo è lo stesso: conclusione ancora al lato.

I segnali sono inequivocabili. La personalità della squadra di Mazzarri è evidente, solo che la concretezza premia i nerazzurri, capaci di colpire alla prima occasione. Altre due fiammate griffate Cavani: un colpo di testa incredibilmente fuori (poi viene segnalato il fuorigioco) e un’altra girata in area che non è precisa. Mazzarri ci crede e chiede ad Insigne e Zuniga maggiore incisività sulla sinistra per far saltare il dispositivo nerazzurro. Ma il vecchio adagio è dietro l’angolo e l’Inter passa ancora. Prima indecisione di Britos che non chiude su Guarin al limite, Behrami stavolta a vuoto: il colombiano trova Milito, Gamberini non riesce a chiuderlo e il Principe raddoppia.

Nella ripresa Mazzarri cambia subito: fuori Gamberini, dentro Pandev per un 4-2-3-1 molto offensivo. Il tecnico decide di rischiare subito. Il copione è quello solito: il Napoli imposta la manovra e l’Inter gioca di rimessa e sfiora addirittura il tris: incursione di Pereira per Cassano, palo pieno. Gli azzurri, invece, stavolta rompono il tabù Handanovic che prima salva su Inler. Sul calcio d’angolo è buona la terza deviazione: Pandev, Maggio e alla fine Cavani accorcia le distanze. Mazzarri si gioca pure la carta Dzemaili per uno spento Inler e la partita diventa bellissima perché saltano tutti gli equilibri. Hamsik arretra e prova a dettare il gioco. Il Napoli insiste, Insigne inventa per Pandev al 29’ ma il sinistro è debole. Si fa male lo slovacco, entra Mesto che al 39’ per poco non esulta perché Pereira – nell’anticiparlo – sfiora l’autogol. Pure Cavani va vicino al 2-2, ma il tiro è ribattuto.

Finisce così. L’Inter vince, ma gli azzurri hanno la personalità della grande squadra.

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