«Il gesto di Alessandro? Un segnale alla società»

L’ex capitano Montervino confessa di essere stato protagonista di un caso analogo «Certe volte bisogna dare la scossa, qui l’ambiente è particolare: palla ai dirigenti

SALERNO. C’è una città - Salerno - che si è addormentata con la propria squadra in ritiro e si è svegliata senza però poter testare l’utilità della punizione. C’è un capitano, Alessandro Rosina, che con il suo gesto ha creato un caso. C’è un ambiente, quello granata, che vive ultimamente di delusioni e non riesce a dare una svolta alla propria stagione. E c’è Francesco Montervino, ex capitano della Salernitana che con la fascia al braccio si è tolto qualche soddisfazione, che conosce la piazza ed anche quella che può essere l’utilità del ritiro. «Ci sono circostanze, periodi, durante i quali il ritiro può essere salutare e benevolo per la squadra. Quando manca la professionalità nei calciatori si può optare per un ritiro prolungato ma devo essere onesto, non è questo il caso perché la squadra mi sembra molto seria. Se la società ha optato per questa scelta è perché ha ritenuto opportuno concentrarsi al meglio su un impegno che deve assolutamente portare punti per la classifica».

Montervino, intanto dopo il “giallo” Rosina il ritiro è anche già terminato.

«Non so se il giocatore abbia disertato il ritiro o se avesse avuto realmente un permesso. Però c’è un comunicato, voglio essere in buona fede e credere a quanto scritto dalla società. Ma se non dovesse essere così apprezzerei molto il comportamento di Rosina. Non lo conosco personalmente ma mi sembra un ragazzo equilibrato, intelligente, di certo non sprovveduto o presuntuoso. E quindi se avesse preso questa decisione un motivo sotto sotto c’è. Delle volte i giocatori provano a dare dei segnali alla società, è un episodio che è capitato anche nel corso della mia carriera.

Ci racconti.

Da capitano del Napoli decisi di non accettare il ritiro, di andare via. Ovviamente presi una multa ma diedi un segnale importante. Destino volle che dopo quel ritiro il Napoli cominciò a vincere. Non fu merito del mio gesto, certo, ma quando si è capitani bisogna far qualcosa per cercare di svegliare l’ambiente.

Quello di Rosina può essere un gesto che esprime la volontà anche di altri giocatori?

Può essere che altri giocatori non abbiano avuto il coraggio di comportarsi in quel modo e lui si è preso questa responsabilità per manifestare un disappunto che non è solo suo. Il mio gesto fu apprezzato da tanti compagni ma parte del gruppo non condivise la mia scelta. L’importante è che poi si ritorni a seguire quelle che sono le regole dello spogliatoio, della società, per poi prendere in mano le redini della situazione e cercare di gestire il tutto insieme ad altri leader che possono aiutare. Ma ci dobbiamo attenere al comunicato. Se poi è stato fatto per coprire una falla bisogna valutarlo....

A Salerno un gesto simile non passa inosservato.

Vivo a Salerno, ed in questo momento ne sto sentendo di cotte e di crude. Quello di Rosina è un gesto che ha un richiamo maggiore in una piazza importante, ha un peso significativo in una città in cui episodi simili hanno sempre un certo rilievo. Ne potrebbe risentire anche la squadra e per questo motivo penso che qui debba venir fuori la società. Non tanto la proprietà quanto i dirigenti, per gestire al meglio la situazione e prenderla in mano.

Domani c’è il derby col Benevento.

Vengono da due sconfitte, come la Salernitana. Sarà partita tattica, difficilmente le squadre si scopriranno ma questo per la Salernitana è il momento giusto per dimostrare il valore. Vincendo il derby, in trasferta, contro una squadra in corsa per i playoff magari anche chi è in posizioni migliori rivaluterebbe i granata.

Paolo Giordano

©RIPRODUZIONE RISERVATA