IL PROSSIMO AVVERSARIO

Il fratello è il diesse del Melfi Improta e Orlando sono gli ex

SALERNO. Un vecchio ultras granata fa il direttore sportivo del Melfi e due prodotti del vivaio, svezzati al campo Volpe quando non era ancora un cantiere, sognano il gol del secolo il 7 aprile allo...

SALERNO. Un vecchio ultras granata fa il direttore sportivo del Melfi e due prodotti del vivaio, svezzati al campo Volpe quando non era ancora un cantiere, sognano il gol del secolo il 7 aprile allo stadio Arechi. C’è tanta salernitanità nel Melfi dei miracoli, la squadra del momento, reduce da 4 vittorie consecutive. In Lucania, nel giorno dell’esodo granata, Gioacchino Novelli non era ancora sulla poltrona di diesse: l’hanno chiamato più tardi, investendolo del compito (non agevole) di organizzare un mercato d’alleggerimento del monte ingaggi. Ha scambiato giocatori, adesso con mister Bitetto è ad un passo dalla salvezza, dopo la quale comincerà la sfida dell’iscrizione al prossimo campionato. La partita del 7 aprile non è uguale alle altre, per chi ha speso la sua giovinezza in curva, tra le file dell’East Side. Gioacchino Novelli ha il cuore granata, tifa Salernitana, s’è speso in estate per l’organizzazione di due eventi. Dopo la sfida vecchie glorie Salernitana-rappresentativa russa in città con tanto pubblico sugli spalti, s’è fatto promotore dell’iniziativa delle 40mila bandierine (che poi sono diventate quasi 100mila) sui balconi di Salerno e provincia per ricordare il compleanno della Salernitana, lo scorso 19 giugno. In un paragrafo della storia granata ci sono anche due ex giovanotti, oggi calciatori del Melfi. Giancarlo Improta, posillipino di nascita ma svezzato a Salerno, è un attaccante col vizio del gol. Al 94’ di Melfi-L’Aquila, sfida in famiglia con suo fratello Umberto, ha realizzato di rapina la rete che ha dato la vittoria ai lucani e la sconfitta bruciante al più grande degli Improta, altro ex virgulto granata. Fratelli anche gli Orlando, Luca e Fabio. Il primo adesso è a Portogruaro ma Fabio, col padre Nunzio, sarà all’Arechi e stavolta spera di giocare. In Coppa Italia, un infortunio muscolare lo tenne lontano dalla contesa, in panchina solo per onore di firma.