LA PROTAGONISTA

Il fischio di Maria Marotta contro i luoghi comuni

L’arbitro internazionale ieri ha diretto la finale scudetto di serie D maschile

SALERNO - «La violenza verbale è ancora presente nel calcio per le donne arbitro». La conferma arriva dalla salernitana Maria Marotta , 34enne arbitro della sezione di Sapri, fischietto per le gare di serie D in Italia e inserita nelle liste Fifa per le partite internazionali di calcio femminile. Per Maria Marotta ieri è arrivata l’ennesima soddisfazione di una carriera sempre più scintillante e che la proietta nell’olimpo dell’arbitraggio italiano: il fischietto salernitano, infatti, ha diretto la finale scudetto del campionato di serie D fra la Pro Patria e la Vibonese allo stadio Virgilio Fedini di San Giovanni Valdarno, conclusasi con la vittoria della formazione di Busto Arstizio (2-0 il risultato finale). L’arbitro di Scario ha tenuto in pugno una gara corretta, in cui è stata costretta ad usare il cartellino giallo soltanto in tre occasioni: una direzione che ha raccolto il plauso delle due società che hanno apprezzato l’operato della Marotta. Si è raccontata durante il convegno “Cartellino rosso alla violenza sulle donne” organizzato dagli avvocati matrimonialisti di Salerno. «Innanzitutto ci tengo a dire che appartengo a una categoria che non discrimina nessuno, altrimenti non mi sarei mai trovata dove sono adesso», ha detto a margine dell’incontro tenutosi nei giorni scorsi al Comune di Salerno. «Io vengo da Scario e come arbitro dipendo dalla sezione di Sapri. Da qui sono arrivata a dirigere una gara di calcio femminile in Finlandia. Ormai è dal 2016 che sono un’internazionale per la Fifa nelle competizioni riservate alle donne». Laureata in Economia e finanze a Napoli, sono passati oltre 15 anni da quando seguiva il fidanzato, oggi attuale marito, che giocava nello Scario in Terza Categoria. All’epoca la Marotta era uno dei due arbitri di sesso femminile che la provincia di Salerno poteva vantare, mentre oggi sono sei le ragazze che dirigono gare di calcio in tutto il comprensorio. «A loro dico sempre di non mollare e andare avanti. La violenza verbale esiste, con i soliti luoghi comuni. Ma si sconfigge dimostrando autorevolezza e professionalità. Io non ho mai pensato alle frasi discriminanti, nemmeno quando mi hanno detto che non potevo arbitrare in categorie più importanti perché “avevo raggiunto la mia serie A”. Ho sempre risposto con i fatti, dimostrando che sono in grado di andare ad arbitrare in Europa gare molto importanti nel panorama del calcio femminile». Un intervento apprezzato quello della Marotta, tanto che l’Ami ha deciso di prendere un impegno nei confronti di tutte le donne che praticano sport nel Salernitano, oltre alla difesa dei direttori di gara di sesso femminile nelle varie discipline. «Le parole di Maria Marotta devono essere ispiratrici per un intero movimento - ha detto Marianna Grimaldi , segretario dell’associazione degli avvocati matrimonialisti di Salerno -. Il suo esempio è uno spot per tutte le donne, salernitane e non solo. Se non ti arrendi raggiungi risultati importanti. Ecco perché siamo pronti a sostenere lei e tutte le ragazze della provincia in questa che è una vera battaglia di libertà per la parità dei sessi».

Domenico Gramazio