Il Daspo non si toglie, Ginestra nei guai

La Salernitana va al Tar ma il Prefetto di Catanzaro tuona: «Fatto grave, gesto violento. Questa squadra ci va soggetta...»

SALERNO. «Non ho bisogno di formule e di pronunce. Il mio è un silenzio-rigetto. L’ho già spiegato alla Salernitana: il comportamento del calciatore Ginestra fu troppo grave e la disamina delle carte non mi offre alcun appiglio per cambiare lo stato delle cose. Il Daspo c’è tutto e resta dov’è». Il Prefetto di Catanzaro, il campano Antonio Reppucci, spiega per quale motivo non abbia preso in considerazione il ricorso inoltrato il 21 dicembre dalla Salernitana, avverso il Daspo di un anno irrogato a Ginestra dopo i fatti di Lamezia. «Fatti così gravi, che non c’è bisogno di una pronuncia formale. Per me la misura adottata dal questore è confermata e non ci ritorno sopra», ha tuonato il Prefetto. Dopo quattro mesi di carte bollate, le istituzioni chiudono il cerchio (ma per la Salernitana non è affatto chiuso, infatti ricorrerà al Tar) intorno ai “gravi fatti che si consumarono allo stadio D’Ippolito di Lamezia Terme” e considerano Ginestra non meritevole di attenuanti.

Fatto salvo il diritto al lavoro, gli hanno confermato il divieto di assistere a manifestazioni sportive per un anno, quando non è impegnato con gli allenamenti e non scende in campo con la Salernitana né siede in panchina. «Dalle notizie che mi fornisce la questura e dal quadro rappresentatomi dalla Digos che era a bordo campo quando Ginestra ha colpito il calciatore della Vigor Lamezia con una testata sul naso, mancano gli elementi per poter rivalutare la decisione. Anzi, la sposo in pieno perché ho letto più volte le carte e la ricostruzione, supportata anche da immagini, rivela comportamenti censurabili, deprecabili del soggetto daspato. D’altra parte – rincara il Prefetto di Catanzaro – c’è stato anche un altro calciatore della Salernitana che ha subito il Daspo. Montervino, se non vado errato. Mi chiedo come mai. Non saprei, forse questa squadra ci va un po’ soggetta..». Poi svela un retroscena e fa riferimento a diversi colloqui intercorsi con l’avvocato Gentile, il legale dei granata. «Ho già parlato tante volte con l’avvocato e gliel’ho detto in tutte le salse: per me vale quello che ha deciso il questore. Se poi vogliono fare il ricorso, ne hanno diritto». La Salernitana l’ha già presentato il 21 dicembre, attendeva una pronuncia ma il Prefetto la gela così: «Silenzio-rigetto. Formalmente non c’è pronuncia perché non c’è alcunché da aggiungere. Quando parlo di ricorso, non mi riferisco a quello in via gerarchica inoltrato all’ufficio che rappresento. Faccio riferimento, invece, all’iter giudiziario. Se vogliono, possono ricorrere al Tar».

Pasquale Tallarino

©RIPRODUZIONE RISERVATA