Il cognato del patron non si presenta

Gli interrogatori in Figc. Diserta anche Brini: «Nessuno mi aveva avvertito»

SALERNO. Non si è presentato Cosimo D’Angelo, non ci è andato Brini. Dovevano essere ascoltati ieri dagli inquirenti della procura federale, a Roma. Dovevano rispondere alle domande degli uomini di Palazzi su quel Salernitana-Bari del 23 maggio 2009 ma nè l’ex dirigente granata, nè l’allora tecnico, sono stati in Figc. «Non ho ricevuto alcuna comunicazione, nessuno mi aveva detto dell’audizione. Non ne ero a conoscenza, cado dalle nuvole. Evidentemente la mia presenza non è stata considerata decisiva ai fini delle indagini», ha detto il tecnico che potrebbe rischiare il deferimento per la mancata presentazione. Tirato indirettamente in ballo dal giocatore del Bari Marco Esposito che agli inquirenti della Procura di Bari, aveva detto, tra l’altro: “Mi chiama Luciano Tarantini, il nostro team manager, qualche giorno prima della gara e mi dice: devo parlarti di una cosa importante. Mi disse di andare al Mozart a Poggiofranco. Là mi disse: ho sentito Fabio, il mio amico, Fabio Brini. Mi ha detto se noi possiamo...». Posizione comunque defilata per il mister, scagionato dal team-manager pugliese. Anche Cosimo D’Angelo non si è presentato: ancora nell’Arma anche se adesso fa il carabiniere tra Santa Maria e Castellabate e non è più applicato agli uffici della Procura a Salerno; in campo calcistico ha fatto da accompagnatore alla Gelbison. Deferimento e squalifica sono scontate. Probabile che anche Antonio Lombardi - convocato per giovedì a Roma, nello stesso giorno previsti anche gli interrogatori di Fusco e Caputo - diserti l’audizione della Procura federale. Quarantacinque minuti di interrogatorio, invece, li ha sostenuti ieri Ranocchia che ha smentito di aver partecipato alla presunta combine. «Ho chiarito la mia posizione. Sono completamente estraneo». Avrebbe negato ogni addebito anche l’ex compagno Bonomi, negli uffici di via Campania per oltre due ore. A lungo in Procura anche Lanzafame che però, a differenza dei compagni, sia ai federali che ai pm pugliesi, aveva confermato di aver ricevuto del denaro per la combine con la Salernitana. (mi. spi.)