IL RICORSO

Il club riceve gli atti di Piccinini Si punta sul pasticcio dei cartellini

SALERNO. Ieri pomeriggio, dunque entro 24 ore dalla conclusione della partita come da regolamento, la Salernitana ha inoltrato preannuncio di reclamo al giudice sportivo della Lega Pro. Ha fatto...

SALERNO. Ieri pomeriggio, dunque entro 24 ore dalla conclusione della partita come da regolamento, la Salernitana ha inoltrato preannuncio di reclamo al giudice sportivo della Lega Pro. Ha fatto “congelare” il 2-1 col quale il Pontedera ha sbancato l’Arechi: il risultato oggi non sarà omologato e stamattina il club granata riceverà gli “atti” dell’arbitro, cioè quello che il signor Piccinini di Forlì ha scritto nel referto di fine gara.

L’obiettivo. La Salernitana evidenzia un errore tecnico dell’arbitro, tale da giustificare la ripetizione dell’incontro. Dopo il rigore concesso al Pontedera, Montervino non era stato ammonito. Infatti la Salernitana ha guardato le immagini tv ed ha scoperto che il cartellino giallo per proteste sia stato mostrato a Volpe e a Guazzo. Dunque l’arbitro s’è confuso - è la tesi della Salernitana - quando al 48’ st Montervino ha colpito Grassi sotto la panchina: lo ha espulso per doppia ammonizione ma in realtà il capitano stava incassando in quel momento il primo cartellino giallo.

La posizione dell’arbitro. Cosa farà ora Piccinini? Se riconosce l’errore, la partita si ripete. Se non lo fa e dice che in campo ha già rimediato – il rosso come correzione in corsa e non la somma di giallo più giallo – la Salernitana non ha materia alla quale appigliarsi e il ricorso decade. La voce grossa. Il club vuole anche lanciare segnali: vigila e chiede arbitri all’altezza, rodati. Invece l’organico Aia non è stato assottigliato, le partite sono diminuite e ci sono quindi fischietti che dirigono una gara al mese. Piccinini non ha operato male sul 2-1 del Pontedera: il rigore su Arrighini ci poteva stare e se lo assegna deve anche espellere. Le spie di uno stato di forma precario sono altre: quando ha espulso Topouzis, lo stava confondendo con Guazzo e poi s’è corretto e scusato; quando è stato atterrato Arrighini, l’arbitro aveva mostrato il cartellino rosso non a Siniscalchi, autore del fallo, ma a Molinari. Due episodi, più i dubbi sul “giallo” di Montervino, sono indizi sufficienti per chiedere un giro di vite al designatore arbitrale. La Salernitana non manda dvd ma col preannuncio di reclamo prende due piccioni con una fava, si fa sentire.

Chance di replay. Sono quasi pari allo zero: il caso analogo è Fiuzzi del Monza, ma i brianzoli furono smentiti dal giudice. I precedenti felici, ma solo in prima istanza, sono Bassano-Pergocrema (scambio di persona con Pià) e Puteolana-Ischia (scambio di persona con Conte) ma la vittoria davanti al giudice è stata poi cassata dalla Corte di Giustizia Federale.

L’esperto. Ischia e Pergocrema furono difese dall’avvocato Edoardo Chiacchio che sul caso Salernitana ha detto: «Se l’arbitro ammette l’errore, può essere disposta la ripetizione della gara, altrimenti non c’è niente da fare. Per costante giurisprudenza, non c’è modo di utilizzare immagini tv per far ripetere la gara. Dimostrai proprio questo difendendo il Pergocrema e l’Ischia. La CGF accolse in entrambi i casi la mia tesi. Le sentenze ribadite non sono oggetto di controversia. Dunque la strada è obbligata: o l’arbitro fa mea culpa oppure la storia finisce qui». (p. t.)