Iannarilli: «Che rivincita ma devo migliorare»

Il portiere confessa che lo scorso anno aveva chiesto di andare via e ringrazia il preparatore Genovese

SALERNO. Iannarilli è uno dei portieri meno battuti della categoria ma anche uno dei più bersagliati. A Salerno – da sempre – l’hanno considerato numero uno fino ad un certo punto e la Salernitana stessa, prima di ingaggiare Dazzi, aveva più volte ribadito la necessità di cautelarsi con un terzo giocatore nel ruolo. «Mi dispiace aver instaurato un feeling soltanto a metà con l’ambiente – dice in conferenza Iannarilli – le critiche me le fanno ma sinceramente non posso starci dietro. Ascolto tutto ciò che mi aiuta a crescere ma interpreto le punzecchiature come uno sprone. La presenza di Dazzi è importante per me: non è venuto per fare la vacanza, l’hanno preso perché serviva». Poi confessa di aver accarezzato in passato l’idea di andar via: «È accaduto l’anno scorso, a gennaio. Ne parlai con chi di dovere - cioè Lotito, Tare, poi Pagni e Susini - e mi dissero di aspettare il mio turno con serenità». Quest’anno le uscite dai pali fanno sempre registrare mugugni ma Iannarilli non ha il broncio. «Non ci sono ombre, nessun problema - commenta l’estremo difensore - tutti dite che difetto nelle uscite ma il mister Genovese, l’allenatore di portieri, non ravvisa problemi del genere. Credo, invece, di dover migliorare nella concentrazione: devo riuscire a mantenerla alta per 90’. In passato non è sempre accaduto, complice l’inattività: in serie D ho subito giocato 4 gare di fila, poi c’è stato un lungo periodo di flessione, poi ho giocato una partita e mezzo e sono arrivato alla fine del campionato». La pausa estiva gli ha restituito la Salernitana, «con la quale voglio vincere e continuare a giocare, perché ho firmato due anni di contratto, scadenza giugno 2014». Iannarilli ha assistito alla metamorfosi granata osservandola dalle retrovie. «È una posizione privilegiata, perché dalla porta ho l’opportunità di seguire i movimenti dei compagni e rendermi davvero conto di come la Salernitana adesso abbia cambiato pelle». Il modulo 3-5-2 gli ha anche regalato una domenica di sbadigli: «La sfida all’Aprilia è stata la gara nella quale mi hanno tirato meno in porta. Abbiamo vinto perché siamo entrati in campo con una carica agonistica altissima. Se si va avanti così, sarà dura batterci. Quest’anno è cambiato tutto, c’è più serenità nell’ambiente. Perrone vince, lo faceva anche l’anno scorso ma adesso non è più sulla graticola al primo pareggio imprevisto». (p.t.)