I tifosi della Salernitana

SERIE B

I sogni passano dall'Arechi

Tre gare in casa in 15 giorni: così la Salernitana può conquistare i playoff

SALERNO. Il treno playoff farà tre fermate allo stadio Arechi in meno di quindici giorni. Proprio qui, sul manto erboso non più negato ad oltranza complice la pioggia ma sempre più casa granata, la Salernitana potrà spiccare il volo verso gli spareggi oppure ristagnerà in zona salvezza. È inutile girarci intorno: il destino di questa serie B si decide a Salerno, nello stadio che è ritornato amico dopo una brutta serata di improvvisa bufera. Accadde dopo Trapani e il rapporto con la gente era sfilacciato, logoro. «Non ce l’aspettavamo», ammise con franchezza l’allenatore Bollini nella notte del ko con la Spal.
Da quei fischi, però, la squadra è ripartita e ha saputo tramutarli di nuovo in applausi. Il coro della pace è ancora nelle orecchie dei granata: «Noi vogliamo undici leoni». Uno stadio alleato, in quindici giorni di maratona calcistica, può dare la spinta giusta. In casa propria, dove non prende gol proprio da quella sciagurata serata gestita male il 28 febbraio con la Spal, la Salernitana si gioca tutto: sogni, speranze, obiettivi, i bonus che ogni calciatore – chi più, chi meno – potrebbe intascare, se la squadra tagliasse il traguardo dei playoff. Si comincia lunedì con il Latina, si prosegue il 25 aprile con il Bari e dopo la trasferta di Vercelli (22). Il treno dei desideri poi farà sosta in via Allende lunedì 1 maggio. Poi ci sono altre tre partite, ma senza benzina nel motore, cioè tanti punti in queste prime quattro tappe, il treno sbufferà a fatica, viaggerà solo per inerzia. Uno stadio per amico ma anche un atto di fede, perché in via Allende si giocherà in tutte le date cerchiate in rosso sul calendario delle famiglie salernitane e in orari disparati: di pomeriggio col Latina, nel giorno solitamente dedicato alle gite fuori porta; col Bari a pranzo nel giorno della Liberazione che in casa granata evoca anche bellissimi ricordi di promozione in serie B; di sera con il Frosinone.
Occorre uno sforzo, un atto d’amore, soprattutto in assenza (al momento, ma non è escluso che ve ne siano in futuro) di promozioni che ingolosiscano le famiglie. Al momento prevendita fiacca: staccati duemila tagliandi. Serve uno stadio amico e alleato, nonostante il calendario, uno stadio che sia pieno, vociante. Questo sogna, spera, immagina la Salernitana che stamattina farà prove d’Arechi. Dopo l’allenamento del giovedì, lo stadio è stato di nuovo concesso al club granata ed è un piccolo miracolo della diplomazia e della burocrazia. La notizia nella notizia, infine, è rappresentata dalla conferenza stampa organizzata dopo l’allenamento, nel “ventre” dell’Arechi. Mentre a Milano andrà in scena il primo derby cinese della storia calcistica rossonerazzurra, pure la Salernitana allunga i propri occhi, guarda fisso verso il playoff e crea tutte le condizioni (anche ambientali) per vivere con serenità questo momento spartiacque, decisivo. È al quarto posto per numero di tifosi portati all’Arechi fin qui: sono 178.625, media 10.507 a partita. È andata meglio solo al Verona, al Bari, al Cesena ma in termini di affetto popolare la piazza è già pienissima zona playoff. Va peggio, invece, in termini di rendimento in campo, nelle gare casalinghe: dodicesimo posto, 7 vittorie, 7 pareggi, 3 sconfitte. È tempo di cambiare marcia, è tempo di “effetto Arechi”.
Pasquale Tallarino