«I nostri tifosi provocati dagli steward»

Cavese, il patron Di Marino punta l’indice contro la società del Licata: «Colpito anche Serrapica negli spogliatoi»

CAVA DE’ TIRRENI. Veleni e accuse dopo Licata-Cavese. Sul campo il match è terminato in parità, ma è stato soprattutto ciò che è accaduto al di là del calcio a preoccupare. Immediatamente dopo la partita i siciliani shanno attribuito la colpa dei disordini solo ai sostenitori ospiti per la loro reazione, dopo che a loro dire, i cavesi erano stati trattati come meglio non era possibile; si è detto inoltre che le forze dell’ordine avrebbero commesso un errore a non far uscire i metelliani per primi dal loro settore e magari dalla città; ma alla fine i danni peggiori li avrebbero riportati proprio i cavesi.

Intanto il presidente della Cavese Alessandro Di Marino punta il dito contro il servizio d’ordine, predisposto secondo lui in maniera insufficiente, e anche contro la dirigenza del Licata.

«La nostra società denuncia la totale inefficienza del servizio d’ordine predisposto per la partita (erano presenti soltanto 3 carabinieri) – scrive Di Marino – e soprattutto vuole evidenziare che gli incidenti tra le opposte tifoserie sono stati provocati esclusivamente dagli steward al servizio del Licata, che con sputi ed ingiurie hanno provocato i sostenitori della Pro Cavese che stavano tranquillamente seguendo le sorti della loro squadra nel settore ospiti a loro assegnato. Anzi, i tifosi metelliani hanno poi subito l’ulteriore beffa di essere stati trattenuti all’interno dello stadio per oltre un’ora dopo il fischio finale, mentre la tifoseria locale era già fuori dall’impianto ad attenderli».

Il patron del club metelliano, nel comunicato diffuso agli organi d’informazione, tiene poi ad aggiungere: «I nostri sostenitori sono infatti tornati a casa con i loro mezzi di trasporto completamente danneggiati da una fitta sassaiola. Peraltro la partita si è svolta in un clima assolutamente intimidatorio messo in atto dai dirigenti del Licata con un numero spropositato di steward ai bordi del terreno di gioco (posizionati addirittura dietro la porta dell’estremo difensore metelliano) e negli spogliatoi. Infatti, il nostro calciatore Giovanni Serrapica è stato colpito all’ingresso degli spogliatoi con un calcio da tergo da uno degli inservienti della squadra siciliana».

La Cavese ha provveduto già ieri a inoltrare segnalazione all’ufficio indagini della Federazione, e stamattina si recherà al posto di polizia di Cava per presentare denuncia contro ignoti, allo scopo di tutelarsi.

C’è peraltro attesa anche per quello che deciderà domani il giudice sportivo, in relazione a quello che avrà annotato il commissario di campo. Possibile almeno una multa per ambedue le società, ma la Cavese, che ha già lo stadio “Simonetta Lamberti” diffidato da dopo la partita di Ribera, teme la squalifica del campo, proprio in vista della sfida più attesa a Cava di questo scorcio di stagione, quella contro il Messina.

Orlando Savarese

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