Hunt bissa il trionfo dal trampolino del fiordo di Furore

Il britannico si aggiudica la trentesima edizione Sul podio l’americano Colturi e il messicano Paredes

FURORE. Ancora il britannico Gary Hunt sul gradino più alto alla trentesima edizione del Marmeeting – Mediterranean Cup High Diving Championship, che bissa il successo del 2015, totalizzando 436.25 punti. Seconda e terza piazza rispettivamente per lo statunitense David Colturi (394.80) e per il messicano Jonathan Paredes (367.20 punti). Bella prestazione per il veterano Orlando Duque, che a 42 anni tiene testa agli avversari, sfiorando il podio, ma chiude quinto. Tantissima gente, allettata dallo spettacolo e desiderosa di godersi ancora qualche giorno di sole e mare, nonostante la collocazione settembrina della gara internazionale di tuffi dalle grandi altezze, rispetto all’abituale mese di luglio. Persone ovunque, sui natanti, sugli scogli e sul ponte stradale, che sormonta la piattaforma dal quale i magnifici quindici atleti, poi diventati dieci nella terza serie di tuffi finali, si alternano, lanciandosi da 28 metri di altezza, sotto lo sguardo attento dei giudici: la britannica Alison Drake, l’australiano Kenneth Grove Buttres, l’ucraina Juljia Gusareva, gli italiani Markus Stuppner e Sara Massens.

Aumentati sensibilmente rispetto al passato i coefficienti di difficoltà, per la gioia di pubblico e organizzazione. «Siamo davvero molto soddisfatti – dichiara l’organizzatore principe Oreste Varese – la trentesima edizione del Marmeeting, ha proposto grande spettacolo ed è stata una gara molto tirata. Tutto è filato per il verso giusto e va bene così. A nostro merito, poi va il fatto che siamo riusciti nell’impresa di svolgere la Mediterranean Cup, infatti, ha rischiato seriamente di saltare a causa di problemi legati ad un crollo che ha comportato la chiusura del Fiordo di Furore, per alcuni mesi. I problemi sono stati risolti a tempo di record, grazie all’interessamento ed all’impegno costante del sindaco Raffaele Ferraioli, peraltro, da sempre vicino al Marmeeting. Ringrazio, gli atleti e coloro che hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento». Presenza d’eccezione al Marmeeting, il campione di tuffi Klaus Dibiasi. «Sicuramente è una bella manifestazione, in uno scenario fantastico – sottolinea l’oro olimpico dalla piattaforma 10 metri a Città del Messico (1968), a Monaco di Baviera (1972) ed a Montreal (1976)– ammiro moltissimo questi tuffatori, che si lanciano da 28 metri e proponendo un tempo di volo lungo dai 2 ai 3 secondi, rispetto a noi atleti di piscina, possono effettuare un maggior numero di evoluzioni».

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