L’INTERVISTA

Gustavo promuove i connazionali «Porteranno i granata in serie B»

SALERNO. L’ultima volta della Salernitana a Lamezia, due anni fa, finì con i granata a passo di samba. Aprì le danze proprio un brasiliano, Gustavo Di Mauro Vagenin, autore di un gol strepitoso dal...

SALERNO. L’ultima volta della Salernitana a Lamezia, due anni fa, finì con i granata a passo di samba. Aprì le danze proprio un brasiliano, Gustavo Di Mauro Vagenin, autore di un gol strepitoso dal limite dell’area. Oggi Gustavo gioca col Novara ma ricorda ogni istante di quella vittoria bella e sofferta in Calabria.

Quanto servì?

«Mise le ali alla nostra stagione di C2 perché avevamo cambiato da poco allenatore, Galderisi era stato esonerato e con Perrone eravamo alla terza partita. Quella trasferta ci diede fiducia non solo perché portammo a casa tre punti con un mio bel gol ma soprattutto perché riuscimmo a difenderci compatti, grazie anche ad alcuni “miracoli” di Iannarilli. Poi ci fu la rissa a fine partita: Ginestra fu provocato e reagì».

La Salernitana è sempre brasiliana, pure senza Gustavo. Le fa uno strano effetto?

«Un po’ sì, perché nei tre anni di permanenza a Salerno mi sarebbe piaciuto avere connazionali in squadra e tra brasiliani ci si intende subito. Credo che per Gabionetta sia fondamentale la presenza di Calil e viceversa: loro si conoscevano già dai tempi di Crotone ed è un doppio vantaggio. Sono giocatori diversi: Gabionetta è il funambolo, Calil più forte fisicamente».

Consigli per loro?

«Non gli sarà difficile adattarsi a Salerno perché è una città bella, accogliente, dove c’è sole e mare e la gente dà affetto. Credo che l’abbiano già percepito. In campo devono fare quello che sanno. Spero che portino la Salernitana in B».

Mendicino è il centravanti?

«Sicuro, lui è bravo: ha forza fisica, esplosività, vede la porta. Vi svelo un retroscena: dopo la sfida al Feralpi Salò, giocata dal Novara con qualche ora d’anticipo, sono tornato a casa e mi sono collegato ad internet per dare uno sguardo alle altre partite. Ho visto che c’era Martina-Salernitana e appena ho attivato il collegamento c’è stato il colpo di testa vincente di Mendicino. Ovviamente gli ho mandato un messaggio di auguri e anche per dirgli che gli avevo portato fortuna. Mi fa tanto piacere che stia cominciando a segnare con regolarità perché è un bravo ragazzo, una persona perbene. Contento per lui e per Nalini».

Perché in granata è finito tutto dopo tre anni?

«Loro sono venuti a parlare con me abbastanza tardi, quando già mi stavo guardando intorno. Non ho visto voglia di trattenermi. Il Novara, invece, mi ha offerto un grande progetto e adesso sono felice qui. Mi hanno accolto come una persona di famiglia e il centro sportivo di Novarello è quanto di meglio possa sperare un calciatore professionista».

Il prossimo viaggio a Salerno?

«Nei Primi giorni di ottobre. A Salerno ho lasciato gli amici ma anche l’università ed a Fisciano sosterrò due esami: economia e gestione delle imprese editoriali, metodologia e tecniche della ricerca sociale». (p. t.)