Guazzo, dolce amarcord

La Salernitana punta sull’attaccante che con i lucani segnava gol a raffica

SALERNO. Da Melfi chiedono: “Il vostro bomber giocherà?”. Chi, Ginestra? “No, Guazzo”, rispondono i lucani. Negli occhi hanno 18 gol nel 2010. Nella città della Fiat, Guazzo era una specie di Re Mida: tramutava in oro tutto ciò che spioveva in area di rigore, teneva a galla il Melfi segnando a raffica in due campionati diversi ma nello stesso anno solare: 8 volte in 14 gare da gennaio a maggio, in arrivo da Como; 10 reti da settembre a dicembre. Segnalato dall’allenatore Paolo Rodolfi, disse addio ai gialloverdi dopo due stagioni intense. Accadde una domenica d’inverno, pochi giorni prima di Natale: allo stadio Valerio, dopo la partita col Brindisi, collezionò la quarta ammonizione che gli avrebbe fatto saltare la sfida di Pomezia. Non potendo congedarsi in trasferta, salutò i tifosi dopo il derby casalingo e poi passò nella vicina Taranto, inseguendo i playoff. In Lucania faceva coppia fissa con Chiaria, un anno più giovane, altro cecchino pronto ad avvantaggiarsi della fisicità del centravanti di Acqui Terme. Infatti in coppia con Guazzo, in C2, Chiaria andò in gol 15 volte. In granata, la storia si ripete: a Guazzo tocca lavorare di fisico e aprire varchi; a Ginestra, il “cobrea” che non perdona, spetta, invece, la zampata vincente per aprire la scatola avversaria. Perrone ha scelto di schierarli insieme contro l’Aprilia dopo aver escluso l’impulsivo Guazzo la settimana prima a Pontedera, facendolo arrabbiare un po’. «Voglio lanciare un messaggio a tutti: decido in base all’applicazione che vedo negli allenamenti – disse Perrone - chi smania si fa male da solo, perché s’innervosisce. Guazzo non è uno che smania».

La settimana dopo, nella sfida delicatissima alla capolista Aprilia, l’ha promosso di nuovo titolare perché il rinnovato modulo 3-5-2 gli sembrava più congeniale alle caratteristiche del piemontese. Alla luce del risultato e della prestazione degli interpreti, ha avuto ragione il mister: Ginestra ha sbloccato su calcio di rigore e Guazzo ha arrotondato con una conclusione potente. I due stoccatori hanno duettato, si sono aiutati, hanno meritato la riconferma in blocco. Dopo aver aperto il bunker, però, il campionato presenterà loro un’altra diga. Il Melfi sarà pure squadra giovane ma vanta la quarta difesa del campionato e non perde da 4 partite. Bitetto schiera 5 uomini a presidio dell’area: i terzini bloccati Spirito e Bonasia, gli stopper Porcaro e Dermaku, cui verrà aggiunto domani l’altro marcatore Benci. Insomma un altro piccolo bunker che l’attacco con la doppia G, Guazzo e Ginestra, dovrà scardinare con astuzia, pazienza, lucidità. Morderà ancora il freno Gustavo, in questo momento penalizzato dal nuovo spartito tattico.

Pasquale Tallarino

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