Grassi: «Salernitana, resto un tifoso»

L’attaccante pronto a tornare all’Arechi con il Pontedera: «Sanderra mi farà marcare? Non penso, per lui ero uno dei tanti»

SALERNO. Rieccolo. Gigi Grassi, pupillo di Perrone, “opzionato” già a marzo dal vecchio mister sul prato dell’Arechi dopo una marcatura a tutto campo e d’altri tempi, ritroverà domenica pomeriggio la Salernitana e Sanderra che l’ha bocciato e restituito al Pontedera.

Grassi, se l’aspettava di ritornare da primo della classe?

«Il nostro bottino di sette punti sinceramente mi ha meravigliato. La Salernitana ne ha quattro ma non dimentichiamo che ha riposato un turno ed ha una squadra con tanta gente nuova, arrivata da poco, alla ricerca dell’affiatamento migliore».

S’aspetta un’altra marcatura asfissiante di Luciani, come l’anno scorso?

«Sanderra mi considera uno dei tanti (ride) e quindi sarò libero di scorrazzare. Che pensate? Sono un giocatore innocuo e mi marco da solo..».

Se segna?

«L’ho già detto: non esulto».

Però la dedica è scontata: al mister che ha cassato Grassi troppo in fretta?

«No, dedicherei tutto a me stesso e mi convincerei che sono sulla strada buona. Perché il mio obiettivo, in questa stagione strana ma molto avvincente, è per paradosso lo stesso dell’anno scorso: sono a Pontedera ma non del Pontedera e quindi devo dare il massimo quest’anno per convincere la Salernitana a non mollarmi l’anno prossimo, riportandomi definitivamente nella rosa».

A Gubbio non c’è stato sbocco: tutte prime punte o seconde, Foggia defilato. È così difficile giocare da rifinitore nella Salernitana?

«Sanderra l’ha sempre pensata diversamente e non c’è stato modo di fargli cambiare idea. Il punto di non ritorno l’abbiamo toccato a Chiaromonte in ritiro. La sera prima dell’amichevole con il Real Metapontino ha fatto un discorso agli attaccanti: “Siete tanti, vi giocherete tutti il posto”. Diedi disponibilità ma mi fece entrare nei 10’ finali, insieme a quelli in prova, schierandomi davanti la difesa. Dovevo giocarmi il posto in quella zona del campo? Foggia mi invitava a desistere: “Compà, compà, non te ne andare”. Però la mia decisione l’avevo presa, altrimenti sarebbe stato tutto un film. Avrei preferito da Sanderra che mi avesse detto in faccia “non mi servi”. Invece mi sono sentito preso in giro perché mi ha provato in tutte le posizioni ad eccezione della mia, forse dimenticando che l’anno precedente avevo segnato 22 gol. I tifosi ci sono rimasti male ma io più di loro».

Ed ha ripreso a segnare col Pontedera: il gol quasi da centrocampo è un colpo di genio o di..?

«C’ho provato, ho mirato ma la fortuna mi ha aiutato. A fine partita mi ha chiamato Giubilato per farmi i complimenti».

Alla Salernitana ci pensa?

«Sempre. La seguo costantemente e mi informo. Sento spesso i miei ex compagni granata e lo farò anche questa settimana dandogli appuntamento poi sul campo. Mi hanno mandato la foto della scenografia da brividi contro il Lecce e l’ho vista parecchie volte, lasciandola in archivio sul telefonino».

Stringerà la mano a Sanderra? Farete pace?

«All’arrivo all’Arechi mi rinchiuderò nello spogliatoio e ci sarà poco tempo per pensare. Poi avrò occhi per il campo».

Pasquale Tallarino

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