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Givova Scafati, la grinta di Finelli: «È l’anno della rinascita»

Torna il coach: «Qui una parte molto bella della mia carriera nel basket»

SCAFATI - Un’annata di rinascita per dimenticare le ultime delusioni. Alessandro Finelli è pronto a cominciare la sua seconda avventura sulla panchina della Givova Scafati. Il tecnico bolognese è tornato alla corte del patron Longobardi, dopo la felice parentesi in A2 Silver nel 2014/2015, quando riuscì a rialzare la squadra da un campionato contraddistinto da tanti cambi di giocatori e dagli esoneri di Ciccio Ponticiello e Giovanni Putignano. Prima della sospensione Finelli stava scrivendo numeri importanti con Mantova, poi è arrivata la chiamata da parte del club di via della Gloria. E non ha saputo dire di no.

Coach, com’è stato tornare a Scafati dopo 5 anni?
Ho vissuto una parte della mia carriera molto bella con i gialloblu. Sia dal punto vista sportivo che personale. Quando c’è stata la possibilità di poter di nuovo firmare con la Givova non ci ho pensato su due volte. L’ho fatto con grande entusiasmo.

Cosa le ha detto il patron Nello Longobardi dopo l’annuncio?
Lui è una persona concreta e ambiziosa. Si cercherà di costruire una squadra competitiva come sempre ha provato a fare nel corso della sua lunga storia alla guida del basket scafatese. C’è un grande desiderio di riscatto, visto che negli ultimi due anni non sono stati nemmeno raggiunti i playoff.

Sotto contratto c’erano già Contento, Portannese, Rossato e Markovic. Tolto l’ultimo li ha allenati praticamente tutti.
È importante avere uno zoccolo duro per quanto riguarda il pacchetto degli italiani. È sempre un aspetto positivo poter partire da qualche certezza. Contento è stato con me nello sfortunato campionato di Agropoli, mentre Rossato l’ho avuto da giovanissimo nelle file di Casalpusterlengo. Mi farà piacere ritrovare anche Portannese, che ha iniziato proprio con me a Montegranaro.

Gianluca Buonocore

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