Ginestra è stanco e a secco E la Salernitana ne risente

Il bomber non segna dalla gara del 6 gennaio, sostituito nelle ultime due gare Ha fastidi al ginocchio, accentuati dal sintetico: curiosa analogia con Biancolino

SALERNO. La Salernitana ha bisogno dei gol di Ginestra ma il bomber è da un po’ che non trova la vena: è acciaccato, appare stanco, il ginocchio s’infiamma spesso e ieri l’ha costretto a saltare l’allenamento. Il bomber va in bianco dal 6 gennaio: all’Epifania prese la mira dal limite dell’area e fiondò il pallone a mezz’altezza. Adesso arranca e non è escluso che abbia risentito anche del polverone mediatico che si è alzato da quando l’avvocato Gentile ha scoperchiato il pentolone del Daspo che la Salernitana aveva deciso di nascondere ad oltranza. Non a caso, gli hanno cucito la bocca pure in sala stampa: da quando Ginestra figura tra i diffidati del questore di Catanzaro, il club granata tiene “il cobra” sotto la campana di vetro, evitandogli l’impaccio di rispondere a qualche domanda che la Salernitana ritiene scomoda. Nonostante gli acciacchi della carriera e il tendine del ginocchio che fa le bizze, la capolista non può permettersi oggi il lusso di rinunciare al proprio cecchino. Ginestra è il bomber, il miglior realizzatore, il calciatore che ha segnato più di tutti nei primi mesi del 2012. L’anno nuovo però gli ha riservato un bel po’di difficoltà: trovato il jolly a L’Aquila, l’attaccante ha saltato la sfida casalinga al Chieti per squalifica e l’attacco della Salernitana ha campato di rendita grazie al momento magico di Guazzo. Ginestra è tornato ad Aversa ed è andato in bianco. Stessa cosa è accaduta contro l’Arzanese.

Perrone l’ha sostituito negli ultimi due derby. Se ad Aversa, al 24’ della ripresa, poteva c’entrare anche una motivazione tecnico-tattica (fioccarono le espulsioni), contro l’Arzanese Ginestra è ritornato in panca (e non ha fatto salti di gioia) perché, come gli altri compagni di reparto, non aveva brillato. Era capitato anche in altre partite ma la differenza l’avevano fatta la zampata, il guizzo risolutore. Con l’Arzanese, invece, ha sbagliato di testa un gol facile. Capita anche ai migliori, ma capita soprattutto quando il fisico comincia a condizionare la mente. Non è un mistero che Ginestra, al termine degli allenamenti, ricorra spesso ad impacchi di ghiaccio per far sfiammare il ginocchio claudicante. È la sua croce, un fastidio col quale convive ma che talvolta diventa soffocante, soprattutto quando s’insiste con gli allenamenti sull’erba sintetica. Capitava anche a Biancolino l’anno scorso e la soluzione è la stessa: autogestione. Ginestra è medico di se stesso, sa quando forzare e quando frenare. Lo staff lascia fare. Ieri infatti non si è svestito: in borghese ha affiancato Perrone, poi si è infilato in panchina. Oggi – raccontano – batterà qualche punizione ed onorerà al meglio la rifinitura. È stanco, il ginocchio lo tormenta ma stringerà i denti e li aprirà per mordere: come all’andata, aspetta il Foligno per incrementare il bottino di gol e arrivare a 20, il traguardo che farà scattare i bonus di Lotito.

Pasquale Tallarino

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