Genzano, trasferta di casa IlSalerno Calcio parla laziale

Da Perrone a Proia, da Giubilato a Polani e Lanni. Dieci calciatori e tutto lo staff habitué dei Castelli. Domenica al Comunale amici e parenti di tanti giocatori blaugrana

SALERNO. Quand’erano piccoli, i calciatori romani del Salerno - la metá della rosa - andavano a Genzano una domenica sì e l’altra no: dipendeva dal calendario di Roma e Lazio. Dai Castelli, al tramonto, se ne ritornavano con la pancia piena di prelibatezze della cucina casereccia a buon prezzo. Vietato digiunare anche stavolta: sul campo, il Comunale A, la tana del Cynthia che in casa fa grande fatica, urge una scorpacciata di gol per difendere il primato, possibilmente allungare sulle inseguitrici e scacciare i dubbi di una prestazione scialba offerta con l’Astrea.

A Genzano, trasferta senza il bollino rosso dell’Osservatorio del Viminale, parenti ed amici di Sestito, Ramiccia, Proia, Chirieletti, Giubilato, Piciollo, Iannarilli, Nicodemo, Lanni, Polani, del tecnico Perrone, dell’allenatore dei portieri Grilli, del preparatore Fantoni e probabilmente di Giacinti che è dell’Agro ma è stato svezzato nella Primavera del Frosinone, potrebbero confondersi tra le centinaia di supporters salernitani al seguito. Dopo i divieti ed i catenacci al Chiovato di Bacoli, ecco dunque un trasferta aperta a tutti, tifosi del Salerno e tifosi del "cocco di mamma". Le più assidue al seguito sono le famiglie Sestito e Piciollo.

A Marino e Sora hanno giá fatto il tifo per i propri figlioli e per la squadra tutta. Spesso si sobbarcano anche le trasferte più lontane, che per paradosso sono quelle all’Arechi. Il papá di Sestito era a Salerno quando il pipelet del ’92 ruppe il ghiaccio con la sfortunata uscita a vuoto sotto la Sud, complice anche un tocco di testa di Biancolino. Ora c’è meno ansia tra i pali e sugli spalti, quando Sestito, sempre più sicuro ed incoraggiato dallo stesso Iannarilli, infila i guanti per difendere la porta del Salerno. Sestito è del quartiere Cinecittá. Dell’Urbe sono anche Proia, Giubilato, Nicodemo, Chirieletti. Ciociaro Iannarilli, di Alatri. Della provincia di Roma è il centrocampista Lanni, precisamente di Colleferro.

Col Cynthia, anche a livello di settore giovanile, hanno giocato un po’ tutti. Piciollo e Proia, cresciuti nelle giovanili dell’Atletico Roma, si sono spesso confrontati, nella trafila, con i pari etá di Genzano. Non sono mancate, nella carriera dei più stagionati, anche le amichevoli infrasettimanali contro la squadra che domenica va sconfitta ad ogni costo. Mentre il Marino, che ha accolto i tifosi salernitani nel primo esodo dell’anno, si divideva tra tifosi di Totti e di Cissè, la segreteria del Cynthia, sondata in settimana, non ha voluto svelare la propria fede calcistica.

Un po’ come fanno i romani del Salerno, almeno in pubblico. Ufficiosamente s’apprende che i laziali siano la stragrande maggioranza ed i romanisti pochi. Oltre agli scontri virtuali, nelle fare di playstation in albergo, non mancano gli sfottò tra concittadini di sponde diverse. Nella lista ufficiale che ogni tanto viene scherzosamente aggiornata da Lotito, risultano giallorossi solo Proia e Sestito. Il mediano l’ha detto pubblicamente, prima del derby perso dalla Roma: «Vado a vedere il derby in curva Sud. Faccio il biglietto, non ho la tessera del tifoso. Sono romanista e Lotito lo sa». Al derby d’andata, oltre Perrone, che era in tribuna, ha assistito anche Giubilato che è riuscito a trascinarsi dietro Biancolino.




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