L'INTERVISTA

Gelbison in Serie C, Puglisi: «Giochiamo per il Cilento»

Il presidente tra festa e futuro: «Senza stadio a Vallo, in campo ad Agropoli»

VALLO DELLA LUCANIA - Raggiunta la Serie C è già tempo di guardare oltre. Non si ferma mai Maurizio Puglisi presidente della Gelbison e grande artefice della promozione nel calcio professionistico della squadra rossoblu. Il patron del club di Vallo della Lucania infatti rilancia la sua voglia di fare territorio e di rafforzare quel fronte comune con tutto il comprensorio per affrontare da protagonisti anche l’approdo tra i professionisti.

Presidente Puglisi ma l’obiettivo non era solo quello di confermarsi in Serie D?
Eravamo consapevoli di voler far meglio dello scorso anno quando abbiamo perso in finale playoff, ma abbiamo creduto nell’impresa sin dall’inizio. Non era obbligatorio fare il salto di categoria ma credevamo di poterlo concretizzare.

Quando avete capito di poter vincere il campionato?
Siamo partiti subito forti tanto da essere stati sempre capolista del girone I. Sicuramente ci sono stati momenti di piccole crisi che abbiamo prontamente tamponato mostrando un management forte così da dare fiducia ai ragazzi. Siamo stati bravi a interpretare i momenti negativi.

Gelbison che è diventata l’orgoglio del Cilento...
Non si può fare una Serie C con una squadra che rappresenta solo Vallo della Lucania. La sede sociale può essere anche a Vallo ma per arrivare tra i professionisti e rimanerci bisogna per forza restare ancorati a un progetto di aggregazione che fino a qui ci ha dato ragione visto che poi la gente presente in piazza a festeggiare la promozione era per la metà composta da tifosi che venivano dal comprensorio.

Un modo anche per superare antiche rivalità vedi quella tra Vallo e Agropoli...
Se siamo cilentani lo siamo sempre. Sinceramente arrivare in Serie C e parlare di rivalità tra Vallo e Agropoli non ha senso. Noi ci siamo confrontati con realtà molto grandi e lo faremo ancor di più il prossimo anno, quindi bisogna essere solo cilentani perché l’urto del professionismo si può sostenere solo se riusciamo a fare massa critica quindi sistema e territorio.

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