IL LUTTO

Gattuso, lacrime e grinta: la battaglia dopo il dolore

Il tecnico del Napoli a caccia della Coppa Italia dopo aver perso la sorella

NAPOLI - Dopo i giorni del grande dolore, dopo aver pianto la giovane sorella Francesca strappata così crudelmente alla vita, Gennaro Gattuso è tornato al suo mestiere, alla tuta. Certo, con un gran vuoto dentro, ma sa anche che sugli spalti Francesca e il suo tifo orgoglioso di sempre ci saranno ancora e che quella piccola luce invisibile agli altri lo aiuterà ad andare avanti. E Rino il guerriero, anche se con il cuore spezzato, ha già risposto al richiamo del calcio. Sarà il primo, in Campania, con il suo Napoli, a scendere in campo dopo tanta attesa e tante parole opportune e no; sabato 13 giugno, sarà lui, il calabrese triste della città delle liquirizia, ad accendere la miccia del tifo della gente del Sud e a rivelarci se le nostre squadre impegnate nei vari campionati potranno contare ancora sul sostegno fortemente esplosivo dei loro supporters o se la passione è calata in questi mesi di astinenza. Se, come crediamo, il termometro segnerà febbre alta, anche la Salernitana potrà contare su quella spinta in più che le occorrerà per vincere il rush per la serie A, che si accinge a lanciare.

Se non fosse così, cioè in mancanza di un tifo bollente, diventerebbe più complicato lasciare la serie B e puntare all’attesissima terza promozione nel massimo campionato, che anche Lotito chiede. A Gattuso e al Napoli, dunque, il compito di accendere i motori dell’entusiasmo di sportivi e tifosi campani battendo l’Inter e conquistando la finale della Coppa Italia. E se, una volta sistemati i nerazzurri al San Paolo, riuscisse a soffiare il trofeo alla Juve o al Milan, ne deriverebbe addirittura una carica straordinaria a un ambiente che fino ad oggi si è dovuto accontentare delle briciole, ma che il prossimo anno, ricordiamolo come auspicio, potrebbe, finalmente, schierare in serie A addirittura tre squadre corregionali, Napoli, Benevento e Salernitana. Non è mai accaduto e, allora, signor Gattuso, ci dia dentro anche per Francesca, che fu la sua prima tifosa, e indichi ai granata e al suo Sud che la sfida alla fortissima coalizione nordista non è impossibile come lo era in un passato dai colori sbiaditi!

Conte e l’Inter saranno anche simpatici, ma il tifo dell’Arechi per il guerriero di Corigliano Calabro non è in discussione. A blindarlo è il grande volo spiccato da Ringhio alla fine di un campionato che vide la Salernitana soccombere per un nonnulla, un solo punto, quello perso al 90’ in casa con il Bari. Un campionato che, anche nella malasorte toccata ai quattro giovani morti nella tragedia del treno, i tifosi granata che lo vissero non possono dimenticare perché ricco di emozioni e segnato da giocatori che, in seguito, divennero dei grandi protagonisti.

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