Gatto tiene in vita la Salernitana

In 10 e al 94’ i granata rimontano il Novara strappando un punto d’oro. Ora tutto col Latina

NOVARA. È arrivato quel che serviva. Un punto che dà morale e che soprattutto muove la classifica di una Salernitana non brillante ma comunque positiva, che non s’è arresa ad un avversario più forte. Ha sofferto - certo - ma ha anche creato e distrutto le intenzioni (assai più propositive) di un Novara che ha parecchi rimpianti e due legni sui quale sfogarsi. È arrivato l’ennesimo risultato di rimonta, segno che questa Salernitana non molla mai e riesce - ultimamente - a rendere meglio lontano dalle mura amiche. È il quarto risultato utile consecutivo in trasferta ma adesso bisognerà cambiare marcia anche all'Arechi perché le sfide da non poter assolutamente fallire arriveranno proprio davanti al pubblico amico. È arrivata anche l'ennesima espulsione, ma questa è ormai una prassi alla quale ci si è abituati ormai da tempo, anche se Bernardini poteva risparmiarsi qualche parolina di troppo e "conservarsi" per la delicata sfida col Latina. Quel che più conta è che la Salernitana è ancora viva, aggrappata al sogno salvezza con la forza dei nervi e della disperazione.

Ed anche con un pizzico di fortuna, perché due legni l'hanno salvata e Gatto, uomo decisivo, è entrato per sopperire all'ennesimo cambio forzato in questa stagione tormentata dagli infortuni (Tuia e Bovo sono stati costretti ad uscire). La Salernitana si difende, il Novara palleggia ed attacca. È un motivo che non ne vuole sapere di cambiare, è un triste assolo che i padroni di casa provano a legittimare senza però riuscire a sbloccarsi. È 3-5-2 solo nelle intenzioni per i granata: Franco e Ceccarelli s'abbassano e vanno a costruire una difesa a cinque nelle fasi di non possesso che superano di gran lunga le fasi offensive. L'avvio è frizzante, forse anche un po' troppo, perché dopo soli dieci secondi Terracciano deve già superarsi (su Corazza, a pochi metri dalla porta) ma l'orgoglio è una caratteristica che la Salernitana dimostra d'avere ancora. E così Da Costa, dall'altro lato del campo, si mette in pari col collega smanacciando in corner la bella conclusione di Coda (3'). La Salernitana però inizia a scomparire, si rintana nella sua metà campo e trova nel guizzo di Donnarumma una chance mal gestita. Gli errori però non mancano nemmeno in casa Novara: perché dopo il palo di Corazza dai 20 metri, l'esterno di Baroni si lascia ipnotizzare ancora da Terracciano (32') che poi - pochi istanti prima del duplice fischio - ringrazia ancora il palo dopo che Gonzalez aveva mandato al bar Empereur con una strepitosa finta vanificata dal secondo legno di giornata.

Baroni azzecca il cambio: nella ripresa Galabinov apre le danze (16') con la gentile complicità di Trevisan ma poi si divora il match-point tenendo in vita la Salernitana. Che ci crede, mette la testa bassa nonostante l'inferiorità per il secondo giallo a Bernardini, ma sembra arrendersi quando Zito manda alle stelle un rigore in movimento. Sembra l’ennesimo pomeriggio storto. Sembra, già. Perché la ciabattata di Coda è raccolta da Gatto che insacca il più facile dei gol che continua a far sperare la Salernitana.

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